21 Ottobre 2025 - 15:56:45

di Vanni Biordi

Un investimento senza precedenti per il rilancio dei centri urbani abruzzesi.

Si è tenuta nella sala ipogea del Consiglio regionale all’Aquila la presentazione dei 109 Comuni beneficiari del bando Rigenerazione Urbana, un’iniziativa che assegna complessivamente 78 milioni di euro provenienti dall’Accordo sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, cui si aggiungono anche 27 milioni di cofinanziamento regionale.

Le risorse, destinate a interventi di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio urbano, segnano un momento cruciale nell’attuazione della programmazione regionale e nazionale.

L’evento ha visto la partecipazione dei vertici istituzionali regionali, a sottolineare la centralità del tema nell’agenda politica.

Sono intervenuti il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il sottosegretario alla Presidenza con delega alla Programmazione nazionale, comunitaria, politiche europee e turismo, Daniele D’Amario, e il consigliere delegato all’Urbanistica e Territorio, Nicola Campitelli.

Il bando Rigenerazione Urbana, indirizzato in larga parte ai Comuni con popolazione inferiore ai 30.000 abitanti, mira a invertire la tendenza all’abbandono e al degrado, promuovendo il recupero e il riuso di aree e strutture edilizie pubbliche.

Il direttore del Dipartimento Governo e Territorio, Pierpaolo Pescara, ha illustrato i contenuti del bando, evidenziando come i progetti finanziati coprano un vasto spettro di interventi, dalla riqualificazione di spazi pubblici al recupero di infrastrutture locali. Si tratta di un piano esteso che coinvolge praticamente l’intero territorio, con l’obiettivo di rendere i centri urbani più attrattivi, funzionali e vivibili.

«I criteri di scelta sono richiamati dalla norma urbanistica che prevede la rigenerazione come un momento di vera trasformazione del territorio attraverso la salvaguardia delle matrici ambientali e le trasformazioni urbanistiche che devono essere rispettose degli obiettivi dello sviluppo sostenibili – ha spiegato Pescara –. Sono interventi che maturano progetti di rango elevato, in ragione della sostituzione del principio della manutenzione ordinaria con una riqualificazione che prevede parametri ambientali molto più sviluppati».

L’Accordo di Coesione 2021-2027 assegna alla Regione Abruzzo oltre un miliardo di euro, di cui una parte significativa è dedicata proprio alla riqualificazione urbana e al miglioramento della qualità della vita nelle aree interne e costiere. L’ammontare di 78 milioni di euro per il solo bando di rigenerazione è percepito dagli amministratori come una “somma mai vista in precedenza” in questo settore, confermando l’impegno strategico della Giunta Marsilio.

«È un bando pubblico, e già questo è un’inversione di tendenza rispetto al passato, non c’è stata cioè una scelta personale nel finanziare questo o quell’altro progetto, ma è stata data la possibilità a tutti i Comuni di potersi candidare. Infatti, l’elenco dei beneficiari attuali riguarda tutti i territori della Regione Abruzzo, Comuni medi, piccoli e grandi, ognuno ha potuto scegliere la sua linea e spero che si possa riprogrammare qualche ulteriore investimento per allungare questa graduatoria attuale – spiega il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri -. Sono progetti di riqualificazione urbana, che hanno il senso di rigenerare dal punto di vista ambientale, energetico e sociale aree di Comuni. Dare quindi un segno di grande presenza della Regione in tutti i Comuni. Sono fondi Fsc, che devono essere spesi con grande velocità e rendicontati entro il 2027, quindi da oggi i Comuni devono cercare di venirci incontro e di partire con le procedure di gara»

A conclusione dell’incontro, il presidente Marsilio ha delineato le strategie complessive della Regione Abruzzo per l’attuazione dell’Accordo di Coesione. Il discorso ha posto l’accento sulla sostenibilità degli interventi e sul rilancio dei centri urbani come motori di sviluppo locale. L’obiettivo non è solo estetico o strutturale, ma mira a un recupero funzionale che possa innescare ricadute economiche e sociali positive.

La selezione dei 109 Comuni beneficiari e la rapida assegnazione delle risorse (con la pubblicazione delle graduatorie definitiva già a luglio 2025, a pochi mesi dalla scadenza del bando a marzo) dimostrano la volontà della Regione di procedere con efficacia nell’utilizzo dei Fondi Strutturali. La rigenerazione urbana si configura così come uno dei pilastri dell’azione amministrativa, intercettando l’esigenza di modernizzazione e valorizzazione del territorio, in linea con gli obiettivi di coesione europei e nazionali.

L’auspicio è che questi investimenti possano tradursi in un duraturo miglioramento della qualità urbana e territoriale dell’Abruzzo. Parzialmente soddisfatta Ali Abruzzo che, in una nota, esprime ancora perplessità relative alle modalità di pubblicazione del bando e le polemiche che erano seguite.

«Oltre 100 progetti di Comuni nella nostra regione hanno ottenuto finanziamenti dal bando per la rigenerazione urbana, di cui oggi sono stati presentati gli esiti. ALI Abruzzo si congratula con i sindaci che hanno ottenuto le risorse ma rileva che i dubbi e i rischi relativi alla discrezionalità delle scelte sollevati nelle settimane scorse non sono stati purtroppo fugati», dichiara Angelo Radica, presidente di Ali Abruzzo.

«Sarebbe stato oltremodo doveroso anche alla luce della vicenda dell’avviso ritirato e ripubblicato relativo alla legge 30 dicembre 2018. Non significa naturalmente che le istanze finanziate non siano tutte o in parte meritevoli, ma crediamo che la procedura non sia stata a prova di imparzialità e trasparenza. E’ un peccato, perché il bando era rivolto ai comuni di piccole e medie dimensioni, spesso collocati nelle aree interne, e stanziava fondi che in molti casi possono essere letteralmente vitali per la quotidiana battaglia e il quotidiano impegno di sindaci e amministratori persino per la sopravvivenza dei paesi. Avrebbe dovuto essere eliminata ogni minima forma di discrezionalità nella decisione», conclude Radica.