21 Ottobre 2025 - 11:43:26
di Redazione
«Avevamo lanciato un appello al buon senso, alla programmazione, all’interesse della città, non appena era stata comunicata la cessione al Comune dell’Aquila dell’immobile ex Inam di proprietà della Asl1. Un appello e un allarme perché già altre volte avevamo assistito a troppe scelte miopi, diseconomiche e sbagliate che sperperavano fondi pubblici, consumavano suolo, non aiutavano il fabbisogno di
parcheggi e mobilità della città e del suo centro storico. Purtroppo siamo stati facili profeti».
Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali Stefano Albano, Stefano Palumbo, Stefania Pezzopane, e il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci.
«L’amministrazione cittadina decide di abbattere un enorme edificio su via XX Settembre (un progetto
su cui il Consigliere regionale Pietrucci si è battuto 7 anni) per ricavarne appena 150 posti auto – aggiungono – Un progetto inaccettabile, una decisione stupida, fuori dal tempo e fuori dal mondo. Secondo gli stessi progetti del Comune inseriti nel Pnrr, proprio in quella zona dovrebbe attestarsi la stazione della funicolare per Roio: un’infrastruttura, nelle intenzioni, al servizio di migliaia di studenti e cittadini dei paesi circostanti, trasformando l’area in un vero parcheggio di scambio. Un parcheggio che dovrebbe essere ampio, moderno e funzionale, capace di dare respiro alla mobilità e di far vivere di più anche la pineta, quello straordinario polmone verde che nel passato è stato il vanto della città e il ritrovo domenicale delle famiglie aquilane».
I consiglieri definiscono «ridicolo e vergognoso» ridurre tutto quello spazio a soli 150 posti.
«Significa – spiegano – sprecare risorse, rinunciare a una visione strategica e continuare a ragionare come negli anni sessanta, anzi peggio viste le moderne tecnologie costruttive e le risorse di cui il Comune dispone. Altrove si realizzano parcheggi multipiano, qui ci si accontenta di una soluzione minima, che non risponde né alle esigenze presenti né a quelle future. Serve invece una pianificazione coraggiosa, capace di guardare avanti e di trasformare davvero la città. Già ora la viabilità è caotica e i parcheggi insufficienti: in più in quella zona urbana tra qualche mese riapriranno gli uffici della Provincia con centinaia di dipendenti, ci sono cinque luoghi di culto e di preghiera nel raggio di cento metri, il GSSI, l’INPS, il Consiglio Regionale, l’Agenzia delle Dogane».
«Per non dire delle esigenze quotidiane dei residenti, degli avventori, del commercio, dei turisti. Questa è l’Amministrazione degli sprechi, degli errori e delle incompiute: Piazza Duomo con l’ecomostro “cavalcavia”, Piazza Palazzo ancora senza la Torre civica, il palazzo Ex Ipab nella stessa piazza che si trova come il 6 aprile, i bagni pubblici ancora cantierizzati; e poi la storia infinita del Ponte Belvedere, i Palazzi comunali di Via Sassa, Piazza della Lauretana o Santa Maria dei Raccomandati per il Corso, tutti ancora puntellati; la doppia rotatoria al Torrione con la chiusura della complanare davanti alla Caserma Rossi che ha intasato totalmente e irrimediabilmente il traffico come era ampiamente prevedibile e avevamo per tempo denunciato. E infine i Parcheggi di Porta Leoni ed ex Inam a raso invece che interrati. E adesso a Porta Leoni, dopo un anno, si pensa a distanza di poco più di un anno di demolire il parcheggio attuale per farci un multipiano? Un’amministrazione seria, con le enormi risorse a disposizione, dovrebbe realizzare una strategia condivisa con tutti e ambiziosa. Per fare infrastrutture utili e rendere migliore la vita degli aquilani», concludono.
Romano: «Costi lievitati per soli circa 100 posti auto»
«Nasce a L’Aquila l’ennesimo parcheggio a raso: 150 posti auto all’ex INAM di via sant’Andrea e 5 milioni di euro per la demolizione e realizzazione. Se a questo aggiungiamo il milione pagato alla Asl per l’acquisizione dell’area e dividiamo per gli stalli da realizzare, i cittadini aquilani pagheranno 40.000 euro per ogni posto auto».
Così, in una nota, il consigliere comunale di L’Aquila Nuova Paolo Romano.
«A queste cifre, non stiamo più parlando di parcheggi: sono suite con vista panoramica. A Porta Leoni nonostante la maggiore superficie a disposizione rispetto a quella dell’ex Inam e se evitiamo di ricordare la folle cifra di 11 milioni di euro pagati all’Ater tramite le abitazione equivalenti, l’amministrazione è riuscita a ricavare soltanto 89 posti auto spendendo però solo 1,4 milioni di euro per demolizione degli edifici e la realizzazione del parcheggio. Sfido pertanto Pierluigi Biondi a dire il perché di costi così lievitati ma anche chi e come ha garantito che nel parcheggio da realizzare a raso al posto dell’Ex Inam si potranno realizzare 150 posti auto».
«I 2400 mq circa di superficie complessiva dell’ex Inam potranno ospitare infatti circa 100 posti auto perché ai parcheggi vanno garantiti gli spazi di manovra e i corridoi e non solo l’area occupata dal veicolo. A tutto questo bisogna aggiungere l’accessibilità, l’illuminazione e la realizzazione del marciapiede al momento assente su via Sant’Andrea. Naturalmente il costo lieviterebbe a 60mila euro a posto auto: una suite con vista panoramica ma anche vasca idromassaggio e cocktail di benvenuto».
«Una spesa eccessiva in rapporto a qualsivoglia tipologia d’appalto. Saranno fortunati progettisti e tecnici nonché l’impresa dei lavori che prenderanno a vario titolo l’appalto, ma non lo saranno i cittadini aquilani che vedranno uscire dalle casse comunali fior di quattrini per l’ennesimo parcheggio a raso affatto risolutivo sul piano esigenziale attuale».
«Tra l’altro nella delibera approvata – un semplice documento di indirizzo della progettazione – non si cita mai il numero dei posti auto, del resto non c’è planimetria, men che meno un calcolo tecnico, niente che possa confermare le notizie comunicate alla cittadinanza dal sindaco. Siamo semplicemente di fronte a un numero spuntato dal nulla, “un’invenzione politica” non supportata da nessun atto. Come al solito il governo della città non si basa sulla ragionevolezza dei dati, ma si piega esclusivamente al tornaconto della Giunta con una comunicazione tanto altisonante quanto poco legata alla realtà e al territorio».