21 Ottobre 2025 - 17:05:46
di Martina Colabianchi
«C’è necessità di attendere che si concluda la procedura in corso negli Stati Uniti che porterebbe, se positiva entro il primo semestre del 2026, all’uscita dalla Chapter 11. Nel contempo occorrerà attendere la presentazione da parte di Marelli, nel prossimo gennaio, di un piano di sostenibilità economico-finanziaria, che avrà un respiro di 5 anni e che dovrà essere accompagnato da quello industriale altrettanto lungo, senza dimenticare la necessità di un impegno serio in investimenti per lo stabilimento di Sulmona».
Sono le parole dell’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, a margine del tavolo sulla vertenza Marelli Italia a Roma, dove si è recata in rappresentanza della Regione Abruzzo. Tavolo cui hanno partecipato anche il senatore del Pd Michele Fina e la senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo.
Per la Marelli di Sulmona, specializzata nella produzione di componentistica per il settore automobilistico, è in corso il Chapter 11, cioè una formula statunitense che consente ad un’azienda di evitare la liquidazione delle sue proprietà, a patto che l’azienda si dedichi ad una ristrutturazione aziendale entro tre mesi, con possibili proroghe.
«Al netto dell’impegno convinto di Regione Abruzzo nel sollecitare Stellantis, affinché assuma ogni responsabilità sul futuro di Sulmona, ribadisco che è necessario che Marelli faccia la sua parte attraverso un impegno serio per il sito abruzzese», aggiunge l’assessore Magnacca.
Nel corso dell’incontro, secondo quanto riportato dall’assessore, è stata evidenziata ancora una volta la condizione di monocommittenza di Marelli e che Stellantis resta ad oggi quasi l’unico cliente per tre dei suoi stabilimenti italiani. Marelli, da parte sua, ha riconosciuto il ruolo di “moral suasion” su Stellantis da parte delle Istituzioni.
«Sicuramente la situazione è complessa e variabile legata a una over capacity che caratterizza la produzione europea e all’aggiornamento dei piani industriali del settore automotive condizionati dalla transizione verde – prosegue Magnacca -. Regione Abruzzo ha rilevato l’importanza della presenza dei 5 fondi che si apprestano a diventare proprietari del gruppo Marelli al tavolo nazionale anche per una migliore consapevolezza sugli investimenti che dovranno essere sostenuti in Italia. Ma resta il grande nodo della sostenibilità, della crescita e della stabilità dei sistemi produttivi a livello continentale».
«Noi continueremo a rappresentare a Stellantis la sua quota di responsabilità sullo stabilimento di Sulmona, chiedendo ancora una volta ai vertici di portare ad esecuzione gli impegni già presi nel tavolo nazionale del 17 dicembre in particolare verso l’indotto, e cominciando con l’azienda più grande che è Marelli», conclude l’assessore alle Attività Produttive.
Più pessimisti i senatori Fina e Di Girolamo, critici anche con l’assessore Magnacca accusata di star facendo una sorta di «scaricabarile» quando dichiara la necessità di investimenti da parte di Marelli come condizione per confermare le commesse allo stabilimento sulmonese.
La preoccupazione è per i tempi, lunghi, previsti per la conclusione della procedura fallimentare. «Fino ad allora – scrivono i senatori – sia il piano industriale che le conseguenti prospettive industriali di crescita e mantenimento dei livelli occupazionali restano nebulose. Tutto questo in particolare per lo stabilimento di Sulmona, che è stato dichiarato dall’azienda nel corso dell’incontro, non competitivo sul mercato internazionale e, dunque, esclusivamente legato ai destini delle commesse Stellantis».
«All’esito della riunione possiamo dire, nostro malgrado, che la preoccupazione diffusa tra lavoratori e sindacato è comprensibile: saremo ancora per mesi in attesa della procedura negli Stati Uniti nel mentre la condizione di Stellantis si fa sempre più complessa. Chiediamo pertanto al Governo e alla Regione un supplemento di attenzione e di azione affinchè i prossimi mesi non siano solo un tempo di sterile attesa degli imprevisti esiti che a maggio prossimo arriveranno da oltreoceano», concludono.