22 Ottobre 2025 - 12:29:04
di Beatrice Tomassi
A partire dal primo novembre, la città dell’Aquila perderà l’Ufficio dirigenziale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Si tratta dell’unico capoluogo di regione in tutta Italia che subirà la riorganizzazione dell’ente, sancita da una riforma ministeriale di marzo 2024 che prevede il declassamento di numerose sedi locali.
Significa che alcuni uffici dirigenziali saranno trasformati in semplici sezioni territoriali subordinate ad altre sedi regionali. Ed ecco che nel caso dell’Abruzzo, l’ufficio dell’Aquila sarà declassato e dipenderà dalla sede regionale individuata a Pescara.
Una decisione che avrà ricadute in termini economici, con il baricentro che si sposterà dalle aree interne alla costa, e che comporterà conseguenze significative anche per i 45 dipendenti attualmente in servizio.
Il tempo corre, e i consiglieri di opposizione in Consiglio comunale a L’Aquila tornano ad alzare la propria voce.
Ad intervenire sul tema sono stati in particolare i consiglieri Paolo Romano, Simona Giannangeli e Lorenzo Rotellini che, in segno di protesta, si sono presentati dinanzi alla sede aquilana dell’Agenzia delle dogane, nel prestigioso palazzo Alfieri-De Torres-Dragonetti, con uno striscione che riportava la scritta a caratteri cubitali «Biondi parlaci delle dogane».

Infatti è proprio al primo cittadino che gli esponenti di opposizione imputano una certa latitanza su questo tema.
«Biondi rivendica ogni giorno i suoi buoni rapporti con Giorgia Meloni, rivendica ogni giorno rapporti con i viceministri di Fratelli d’Italia, è possibile che non si riesce neanche a creare un’interlocuzione con il viceministro Leo? – questo l’interrogativo provocatorio avanzato da Romano, il quale poi evidenzia che – L’Aquila è l’unico capoluogo di regione in Italia a subire questo declassamento». Una situazione che il consigliere non esita a definire inaccettabile e che segna un ulteriore passo verso la concentrazione di istituzioni e presidi nell’Abruzzo costiero, a discapito delle aree interne della regione. Una vera e propria contraddizione, secondo Romano, rispetto quello che Biondi e Marsilio dicevano in campagna elettorale.
Bisogna aggiungere, poi, che tale declassamento metterà a rischio anche gli investimenti pubblici già effettuati, come l’apertura della sede in piazza Santa Giusta.
A detta del consigliere di L’Aquila Nuova si tratta di un vero e proprio arretramento del nostro aquilano,
«Siamo qui davanti a questo palazzo bellissimo, uno dei più belli che abbiamo in città, perché invece di continuare a investire stiamo ritornando indietro – prosegue Romano – Di fatto perderemo la sede, perché il declassamento comporterà che tutti i lavoratori prenderanno altre decisioni, nello stesso tempo toglieremo quel senso baricentrico alla nostra città sull’intero territorio regionale, e il tutto creando un disagio anche agli operatori economici che dovranno andare a Pescara anche per le situazioni le più semplici, le più sbrigative. Tutto questo accade nel totale silenzio dell’amministrazione comunale, un silenzio assordante che soprattutto non si capisce e che nessuno capisce in città».
Dopo l’ennesimo tentativo di puntare i riflettori sulla vicenda, i consiglieri ipotizzano di portare il tema il consiglio comunale lunedì prossimo, affinché possa esser fatto qualcosa prima che il tempo a disposizione si esaurisca.