24 Ottobre 2025 - 11:16:07
di Tommaso Cotellessa
Il sentiero della Madonna d’Appari, che collega la frazione di Paganica allo storico santuario, attraversando la suggestiva vegetazione e offrendo un’esperienza immersiva fra le bellezze della natura locale, rischia di chiudere i battenti.
Ad annunciarlo, con profondo rammarico, è il presidente dell’Amministrazione separata degli usi civici (Asbuc) di Paganica e San Gregorio, Ferdinando Galletti, il quale indica come causa principale della potenziale chiusura dell’infrastruttura la mancanza di importanti finanziamenti che sarebbero dovuti arrivare dalla Regione Abruzzo.
L’Asbuc, infatti, era in attesa di un finanziamento dal valore di 14mila euro da parte della Regione, fondi indispensabili per la manutenzione del sentiero, che tuttavia, a causa di quella che sembrerebbe una mancanza di precisione nel corso della richiesta di finanziamento, sono ora a rischio.
«Saremo con ogni probabilità costretti a chiudere, per ragioni di sicurezza, il sentiero», scrive con tono definitivo Galletti , il quale spiega di esser venuto a conoscenza del venir meno dei fondi attraverso una nota della Regione Abruzzo nella quale veniva comunicato che la domanda presentata era stata rifiutata in quanto «non risultante presente nell’elenco dei beneficiari dell’allegato 3 della legge regionale 4 del 2024». Secondo quanto riferito dall’amministrazione regionale, infatti, sembrerebbe che il nominativo dell’Asbuc non risulti fra i richiedenti.
Per Galletti però la situazione è tutt’altro che chiara.

«L’Asbuc – spiega il presidente – era presente, con uno stanziamento di 14.000 euro, assieme ad altre centinaia di beneficiari, per milioni di euro, nella cosiddetta ‘legge omnibus’ approvata assieme alla manovra di bilancio a dicembre 2024, dal valore di milioni di euro. Ora però a differenza di tanti altri beneficiari, l’Asbuc è sparita, cancellata dall’elenco. Supponiamo a seguito dei tagli decisi per fare cassa».
Per Galletti, di fatti, non sarebbe fondata la motivazione indicata dall’amministrazione regionale.
Il presidente assicura che l’Amministrazione separata ha provveduto a inoltrare l’istanza per la richiesta dei fondi con dovizia di particolari, illustrando la necessità e la bontà del contributo. Il presidente allude invece ad una selezione dei finanziamenti da elargire che ha visto esclusa l’Amministrazione separata. Un’ipotesi tutta da confermare, ma che se fosse fondata necessiterebbe di chiarimenti, come richiesto dallo stesso Galletti, il quale chiede di sapere «con quali criteri oggettivi, quali valutazioni sulla bontà degli interventi e iniziative proposte, si è deciso di salvare parte dei finanziamenti ed eliminarli altrettanti».
Nell’attesa che la matassa venga disciolta e si giunga al disvelarsi della motivazione che ha portato al mancato finanziamento dei 14mila euro a favore del sentiero della Madonna d’Appari, resta il fatto che l’infrastruttura senza un contributo pubblico sembra destinata all’interdizione.
Il camminamento attrezzato, infatti, così come realizzato in buona parte dalla Provincia dell’Aquila, si compone di legno di abete, un materiale soggetto a veloce deterioramento.
Nel 2024 l’Asbuc aveva provveduto, con fondi propri, ad un importante intervento di manutenzione dal valore di 20mila euro. I 14mila euro che l’Amministrazione separata attendeva dalla Regione rappresentavano perciò una vera e propria «manna dal cielo per proseguire il lavoro», come scrive lo stesso Galletti, anche a fronte del fatto che era già stato messo a punto un progetto per sostituire le traversine oramai fortemente ammalorate e irrecuperabili, con traversine in legno di castagno, la cui durabilità è garantita per almeno 20 anni. Il tutto, assicura l’Asbuc, era stato pensato secondo una logica del risparmio, anche contando sulla manodopera della stessa Asbuc.
Tuttavia, ora che le risorse sembrano essere sfumate via, non sarà possibile mettere in sicurezza il sentiero e non resta, come sostenuto ancora da Galleti, che affidare ad una perizia tecnica la decisione sulla possibilità di tenere aperto o meno il sentiero.
In vista della perizia il presidente dell’Asbuc non cela i suoi timori, ma anzi rende esplicito il sentore di un esito negativo, con la conseguente chiusura del sentiero attrezzato. Così la nota di Galletti si chiude con tono polemico, chiamando in causa direttamente i decisori politici: non si tratta di un j’accuse, ma piuttosto di una richiesta di rispetto e silenzio:
«Non ci vengano a parlare di importanza del turismo, di attenzione per le aree interne, di sostenibilità ambientale, importanza dell’attività sportiva all’aperto, di valorizzazione dei nostri tesori d’arte. Chiediamo almeno dignitoso e coerente silenzio». Queste le parole di Galletti.
Oltre le polemiche, però, resta l’auspicio che il sentiero della Madonna d’Appari, luogo di natura, cultura e spiritualità, venga salvato e possa continuare ad essere a disposizione di tutti coloro che desiderano immergersi fra le bellezze custodite dalla natura del territorio aquilano.
Non resta che attendere l’evoluzione dei fatti.
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