25 Ottobre 2025 - 18:54:45
di Tommaso Cotellessa
Anche i Giovani Democratici d’Abruzzo hanno preso parte alla manifestazione “La Democrazia al Lavoro” organizzata oggi a Roma dalla CGIL, per protestare contro la manovra economica del Governo Meloni e chiedere un cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali del Paese.
«Siamo in piazza – spiegano in una nota Saverio Gileno, segretario regionale dei Giovani Democratici d’Abruzzo, e Claudio Mastrangelo, membro della Direzione nazionale del Partito Democratico – per dire no a una legge di bilancio priva di visione e di coraggio, e per chiedere al Governo un impegno concreto sulle vere priorità del Paese: scuola, sanità, salari e politiche industriali».
Secondo i giovani dem, la manovra che il Governo si appresta a varare «rappresenta la piena continuità con un modello economico regressivo, incapace di generare sviluppo e benessere diffuso».
«Non è una manovra di crescita – aggiungono – perché non investe in istruzione, sanità e lavoro, non affronta il crollo dell’export seguito all’imposizione dei dazi, e non delinea alcuna prospettiva industriale di lungo periodo. L’Italia rischia una vera e propria deindustrializzazione strutturale».
I Giovani Democratici richiamano inoltre l’attenzione sui dati ISTAT che confermano «una crescita drammatica della povertà, che oggi riguarda anche milioni di persone che lavorano».
«Nella manovra – sottolineano Gileno e Mastrangelo – non c’è nulla per sostenere i salari, le pensioni o il ceto medio-basso. In un momento in cui la domanda interna è ferma e il potere d’acquisto delle famiglie continua a erodersi, il Governo sceglie ancora una volta di non intervenire dove serve davvero».
Sul piano internazionale, i due esponenti dem lanciano anche un monito contro i rischi derivanti dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti.
«Mentre l’Italia rallenta, gli USA di Trump minacciano nuovi dazi che colpiranno le nostre esportazioni – evidenziano –. È la dimostrazione che il legame politico con Trump non porta benefici, ma danni all’economia italiana ed europea».
E aggiungono: «È paradossale che il Governo pensi di negoziare la fiscalità con le banche e non con i lavoratori, che rappresentano la vera spina dorsale del Paese».
Per i Giovani Democratici, la partecipazione alla manifestazione della CGIL rappresenta un segnale politico chiaro: «Essere in piazza oggi – concludono – significa difendere la democrazia e il lavoro, contro un’idea di Paese che lascia indietro chi produce valore e costruisce futuro. Serve una manovra che guardi avanti, che investa nelle persone, nei diritti e nell’innovazione, non una che perpetui disuguaglianze e precarietà».
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