27 Ottobre 2025 - 12:16:40

di Martina Colabianchi

Opposizioni in campo per provare a trovare, insieme, delle soluzioni al caos viabilità che sta letteralmente rendendo quella degli aquilani una quotidianità ad ostacoli.

Lo hanno fatto, in una conferenza stampa, i consiglieri comunali di minoranza Elia Serpetti, Emanuela Iorio e Massimo Scimia (Il Passo Possibile) ed Enrico Verini (Azione) e Gianni Padovani (99 L’Aquila), che hanno anticipato alcune soluzioni che proporranno, per mezzo di un documento ufficiale, in sede consiliare.

All’origine del malcontento, già ampiamente denunciato da tante forze politiche negli ultimi giorni, le numerose strade chiuse a causa dei cantieri in corso che, in assenza di un’adeguata programmazione, portano il flusso delle automobili a convogliarsi in alcune vie già altamente trafficate, con il risultato di creare un vero e proprio “tappo” nelle ore di punta.

A questo problema, i consiglieri di opposizione rispondono con due proposte.

«La prima – spiega Enrico Veriniè quella di far lavorare il mobility manager che già esiste nel nostro Comune, e quindi di far passare per lui tutte le interruzioni dei cantieri che man mano ci sono, perché io ho l’impressione che qui ci si svegli la mattina e si chiude una strada senza che né l’ufficio vicino, né l’assessore vicino ne sappiano nulla, quindi accade che a volte c’è una concentrazione di chiusure assurda che, di fatto, imprigiona le persone nella propria abitazione».

«La seconda – prosegue – è di far diventare L’Aquila una città normale: nelle città normali i lavori vengono svolti con turnazione anche di notte per cercare di minimizzare il disagio ai cittadini. Io non capisco perché L’Aquila non possa essere, come tutte le città normali, una città che applichi questo principio. Ci sono alcuni lavori che possono essere fatti tranquillamente di notte, quando il disagio sarebbe inferiore».

L’auspicio dei consiglieri presenti è che la risoluzione che presenteranno in Consiglio sia approvata all’unanimità e che, quindi, le forze politiche non si dividano anche su temi di interesse generale.