28 Ottobre 2025 - 10:14:30

di Redazione

Ripresa del credito alle imprese in Italia, dopo 28 mesi consecutivi di costante calo. Fino a luglio il totale è infatti cresciuto di 5,5 miliardi di euro (+0,9%), raggiungendo in termini complessivi la quota di 647 miliardi. Il dato, però, presenta luci ed ombre.

L’aumento, infatti, riguarda esclusivamente le attività con più di 20 addetti, per le quali la variazione è stata positiva e pari all’1,5 per cento (+8,2 miliardi); per le aziende più piccole si registra un ulteriore calo pari al 2,8 per cento (-2,7 miliardi). Le aziende con meno di 20 addetti costituiscono il 98 per cento del totale e danno lavoro al 55% delle lavoratrici e dei lavoratori nel settore privato in Italia.

E’ lo studio diffuso da Cgia Mestre in base ai dati di Banca d’Italia.

Apparentemente lusinghiero l’andamento in Abruzzo, che risulta tra le regioni con la maggiore crescita. Si tratta, tuttavia, di una media che nasconde la forte disparità tra le province. I numeri dicono che l’unica provincia con andamento estremamente positivo è quella di Chieti, con un ottimo +5,8%. Tutte le altre sono sotto la media nazionale: Pescara +0,2%, mentre nelle provincie di Teramo (-0,4%) e L’Aquila (-0,2%) il credito continua a calare, in modo particolare nelle imprese piccole che rappresentano la quasi totalità delle aziende presenti nel territorio.

Esaminando i dati dello studio, salta agli occhi la situazione del Molise: tristemente ultima in classifica, con un calo del 2,1% che va ad aggravare una situazione già tutt’altro che florida.

«Ancora una volta segnaliamo l’assenza della politica, che pure avrebbe l’obbligo costituzionale di
disciplinare e controllare l’esercizio del credito bancario, ma che evidentemente con le banche si confronta solo per chiedere il permesso di applicare nuove tasse, prima sbandierate ai quattro venti e poi
sistematicamente abortite», commenta Luca Copersini, segretario regionale Fisac Abruzzo.