28 Ottobre 2025 - 10:45:33

di Redazione

«Sembra dimenticata la necessaria realizzazione della variante sud o meglio della variante città dell’Aquila, ormai intrappolata nella sua tratta urbana, in un traffico tanto pesante quanto pericoloso. Va invece ripreso quel ragionamento se si vogliono salvare i nostri centri urbani, cittadino e delle frazioni, come va ripreso il ragionamento sulla necessità di intervenire per tutta la SS17 in direzione di Pescara poiché è davvero insopportabile a distanza di anni che l’unico intervento sia stato fatto tra Navelli e San Pio lasciando il resto fermo all’inizio del secolo. Non ci si può indignare solo quando un nuovo incidente stradale presenta il conto dell’ennesima vittima».

Lo scrive in una nota Pietro Di Stefano, ex assessore alla Ricostruzione e Pianificazione del Comune dell’Aquila, in riferimento all’incidente di ieri sulla strada statale 17 dove ha perso la vita Ioane Bud, ciclista di 72 anni investito da un camion.

L’incidente, precisa Di Stefano, «ripropone con drammatica urgenza il tema della pericolosità di quel tratto della SS17 compreso tra la rotatoria di S. Gregorio e quella per la variante di Bazzano».

«Quel tratto di strada statale – aggiunge – non è nuovo a incidenti essendo l’unica strada di accesso alla città per chi viene da sud o di semplice attraversamento per riconnettersi in direzione di Rieti o sulle SS80 e S260, avendo da tempo perso le caratteristiche di strada primaria e configurandosi oggi come tratta periurbana a servizio delle attività commerciali e industriali che compongono il nucleo esteso tra Bazzano e Monticchio fino a lambire Onna e San Gregorio».

L’ex assessore rimarca «l’isolamento della città: le gallerie del Gran Sasso ridotte a una sola corsia sono causa di code tremende e la situazione si aggraverà quando inizieranno i lavori per la protezione della falda idrica; l’A24 è ormai uno zigzagare tra le corsie per gli eterni cantieri che non sembrano finire mai; la SS80 ha le sue problematicità strutturali ed è bastato un intervento di rifacimento di un ponte in località Paladini perché fosse dichiarata impraticabile: la SS 17 rappresenta l’unica arteria di congiunzione di L’Aquila con l’asta metropolitana Chieti-Pescara e intervenire su di essa fino al casello di Bussi rappresenta un necessità che non può perire sotto la cecità di proteste dannose anche per chi le fa».

«Quello che è successo ieri davanti la stazione di Paganica può accadere domani sulla SS80 all’uscita dalla città, tra l’ospedale e la rotatoria per Coppito causato dalla molteplicità di autorizzazioni commerciali rilasciate negli ultimi tempi – sottolinea – Le attenzioni dell’amministrazione comunale sembrano concentrate solo in scelte assurde: l’improbabile funicolare per Roio senza uno studio sulla sostenibilità economica in esercizio, o la realizzazione di rotatorie che ingorgano interi tratti cittadini, come quella davanti alla questura per il parcheggio nell’ex caserma Rossi».

«Anche la scelta contenuta nel piano urbano della mobilità – redazione Piano generale del traffico – (delibera di GC N. 494 del 09/10/2025) di rendere via XX settembre arteria principale di collegamento nord sud che anziché alleggerire il traffico cittadino lo concentrerebbe ancor più a ridosso di aree importanti come la Villa Comunale e l’area di Collemaggio. Oppure ancora, si legge nel piano, la scelta di convogliare su Viale della Comunità Europea il traffico in uscita dalla città e rendere a senso unico quello sulla SS80 in entrata dalla rotatoria di Coppito, riporta indietro le lancette del tempo: questa soluzione venne praticata in via sperimentale nell’immediato dopo sisma e poi abbandonata poiché imbarbariva in maniera insopportabile la vita del popoloso quartiere. C’è bisogno di estrema lucidità quando si trattano temi importanti come la sicurezza stradale, pena un peggioramento del vivere quotidiano e un tributo di vittime sempre maggiore», conclude Di Stefano.

E sulla questione interviene anche il Partito Democratico cittadino che, con una nota, chiede interventi immediati per tutelare i pedoni.

«Un ennesimo pedone ucciso sulla strade della nostra città, questa volta nella parte Est, sulla statale 17. A rimetterci la vita questa volta è stato Ioan Bud di 72 anni per la cui perdita ci uniamo al dolore della comunità. Una morte inaccettabile quanto purtroppo annunciata visto che quel tratto della 17 è pieno di centri commerciali, ma non esistono marciapiedi né tantomeno banchine o nessun altro tipo di camminamento per pedoni o biciclette», affermano Alessandro Tettamanti segretario circolo L’Aquila Centro  e Nello Avellani segretario PD Unione Comunale.

«Una condizione indegna e incivile per la città su cui non è più rimandabile  intervenire, anche con gli interventi di ampliamento e razionalizzazione delle corsie di immissioni ed uscita dei centri commerciali di cui la destra parla da quando è al governo, ma che non ha mai realizzato – proseguono –Tanto più che la zona è abitata tutta intorno nelle frazioni e nei quartieri dei progetti case. O hai l’auto o se invece non ce l’hai rischi la vita per andare a fare la spesa. Una morte quella di Bud dai contorni classisti in quanto chi non guida è spesso chi non può permetterselo o è troppo anziano per farlo. Un pezzo di cittadinanza dimenticato, invisibile all’amministrazione».

«La statale 17, come viale Corrado IV, dove ci sono state altre vittime, sono strade pericolose su cui è necessario intervenire – concludono – L’amministrazione batta un colpo potenziando da subito le  infrastrutture per la sicurezza pedonale e utilizzando, se necessario, la presenza di vigili urbani per dare un segnale di controllo e protezione in particolare per quei cittadini più ‘deboli’ , costretti a rischiare la vita e talvolta a perderla sulle nostre strade».