29 Ottobre 2025 - 20:08:01
di Vanni Biordi
La seduta della seconda parte del Consiglio regionale dell’Abruzzo è stata teatro di un forte scontro politico, culminato con l’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni del “Patto per l’Abruzzo”.
Il motivo del dissenso è stata la presentazione da parte del centrodestra di un corposo pacchetto di interventi emendativi che, secondo le minoranze, configurava l’ennesima “legge omnibus”, un metodo legislativo criticato per la sua eterogeneità e per l’ostacolo che pone a una discussione puntuale e approfondita.
Nonostante la plateale protesta, la maggioranza ha garantito la validità dei lavori, con la vicepresidente Marianna Scoccia a presiedere la seduta, portando avanti l’agenda. Il dato politico più rilevante è la chiara frattura sulle modalità di gestione legislativa: se da un lato l’opposizione denuncia un uso distorto degli emendamenti per veicolare misure disomogenee, dall’altro la maggioranza dimostra la sua compattezza e la capacità di procedere anche senza il contributo delle minoranze.
L’unico vero momento di convergenza è stata l’approvazione all’unanimità del progetto di legge sulla “Disciplina delle Cooperative di Comunità per il lavoro e la produzione”. La norma riconosce il ruolo vitale di questa forma cooperativa, specialmente nelle aree più fragili, montane, interne e urbane impoverite, per il sostegno economico e sociale dei territori. L’obiettivo è chiaro: contribuire allo sviluppo sostenibile, valorizzando l’auto-organizzazione locale.
Il testo approvato stabilisce i requisiti per il riconoscimento e istituisce un Registro regionale dedicato, la cui gestione e i criteri di iscrizione saranno demandati a un successivo provvedimento della Giunta. L’approvazione senza voti contrari evidenzia la condivisione bipartisan sulla necessità di sostenere strumenti di resilienza territoriale e di lotta allo spopolamento, segnando un punto a favore del pragmatismo bipartisan su temi sociali.
Il cuore della polemica risiede nell’agganciamento di una lunga serie di provvedimenti emendativi al testo di legge sulle Cooperative, trasformandolo, di fatto, in una mini-manovra finanziaria di fine anno.
Il “pacchetto” spazia su fronti diversissimi, toccando settori strategici con un impegno finanziario significativo:
Stanziati complessivamente 2,1 milioni di euro tra il 2025 e il 2026 per coprire le utenze e le spese di funzionamento degli immobili regionali.
Oltre 2,2 milioni di euro a favore di Abruzzo Progetti S.p.A. per liquidazioni pregresse, quelle dal 2013 al 2015, e implementazione dei fondi per gli stipendi del personale della Giunta transitato alla Protezione Civile, circa 400.000 euro nel biennio.
Un consistente contributo di oltre 1,3 milioni di euro a FIRA S.p.A. per il Giro d’Italia 2025 e un finanziamento annuale di 180.000 euro nel biennio 2026-2027 per la gestione de “Le Naiadi”.
500.000 euro in aumento per il risarcimento dei danni da fauna selvatica; fondi per l’acquisto di attrezzature per campi di accoglienza della Protezione Civile; e un contributo straordinario al Consorzio di Bonifica Centro per un progetto di rimozione di una linea elettrica dismessa.
La logica di questi interventi, pur necessari in diversi ambiti, appare quella di “mettere mano” a tutte le urgenze finanziarie e le coperture necessarie in un unico blocco, bypassando il normale iter legislativo di diverse leggi settoriali. La critica dell’opposizione si concentra proprio su questa modalità: decisioni importanti, dall’indennizzo per i danni da vaccini all’aumento di dotazione per cultura e turismo, vengono approvate con la fretta imposta da un maxi-emendamento.
Tra gli emendamenti spicca anche la semplificazione delle procedure di accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e delle ASP, consentendo la deroga ai bandi e l’utilizzo della domanda diretta. Tale mossa, benché tesa a velocizzare i processi burocratici, meriterà un’attenta analisi per comprenderne l’impatto sulla trasparenza e la concorrenza.
Il Consiglio ha infine provveduto a variazioni finanziarie per l’implementazione della rete di monitoraggio agro-climatico e sui corpi idrici, in particolare per il controllo della falda del Gran Sasso.
Nonostante la fibrillazione politica e l’uscita dell’opposizione, la seduta si è chiusa con un ulteriore segnale di convergenza sui temi tecnici: l’approvazione unanime dell’iter di aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio Regionale e la sistemazione della “Zac Dena” di Ofena. Sono state invece rinviate le nomine importanti, quali il Collegio per le Garanzie Statutarie e il Garante per i diritti degli animali, lasciando in sospeso decisioni istituzionali cruciali.
L’episodio del Consiglio regionale abruzzese si configura come un classico esempio di tensione tra efficacia e trasparenza dell’azione legislativa, un equilibrio precario spesso sacrificato in nome della rapidità di chiudere l’anno finanziario e dare risposta a urgenze eterogenee.
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