Sinistra Italiana: un sindaco che unisce, non uno che divide

01 Novembre 2025 - 17:16:27

Il sindaco Biondi, viaggiando spesso, sembra essere diventato un novello
Gagarin che, guardando il mondo e L’Aquila dall’alto, vede tutto
bellissimo non trascurando, a differenza del cosmonauta, frontiere e
confini.

Se non è in viaggio per paesi esotici (o lungo la A24…), il Sindaco
Biondi è arroccato in quel di Palazzo Margherita (chissà se ha
possibilità di affacciarsi dalla Torre di Palazzo…) e per condurre da
lì un’abile campagna di comunicazione, talmente abile da sapere bene che
non conviene rispondere ufficialmente al comunicato del nostro
consigliere Rotellini: meglio utilizzare il profilo social per sibilare
che i 44 migranti di terra sono arrivati “a chiamata” per “una ragione
economica” ossia quella di creare il problema, risolverlo e passare
all’incasso. Sindaco, ci dica chi ha chiamato quei 44 disgraziati? Chi
vuole creare disagi in città per chissà quale profitto quando è evidente
che, dai disagi derivanti dalle migrazioni, è soprattutto una cultura
lontana a quella della Sinistra a trovarne vantaggio?

Lo scomposto nervosismo delle parole del sindaco, sebbene mitigato dal
mezzo, tradisce una profonda allergia alle critiche ed alle dinamiche
democratiche.

Le parole di Biondi, intrise di sarcasmo e insinuazioni, non rispondono
nel merito alla questione sollevata: a L’Aquila ci sono persone che
dormono nei palazzi abbandonati, migranti che non trovano accoglienza e
una rete di volontari che ogni giorno si fa carico di un’emergenza
sociale che le istituzioni dovrebbero affrontare con serietà e
responsabilità.

La povertà a L’Aquila, non solo quella dei migranti, non può essere
affrontata con delle statistiche che ricordano i polli di Trilussa, né
con la negazione del problema. Si affronta con politiche concrete,
strutture adeguate e ascolto del territorio. Il progetto “Invisibili” è
un passo avanti, lo riconosciamo (vede che non ci chiudiamo nella sola
critica?) ma non basta e non può essere usato come scudo per evitare di
fare di più.

Riteniamo grave che il sindaco, invece di aprire un confronto
costruttivo, scelga di delegittimare chi propone soluzioni e di
insinuare motivazioni ideologiche o di basso profitto politico dietro
l’arrivo dei migranti di terra. L’Aquila merita una politica che metta
al centro le persone, non le polemiche.

Il risentimento con cui il primo cittadino reagisce a ogni critica è
ormai sotto gli occhi di tutti: abituato a muoversi tra una corte
asservita di followers senza nome e volto che alimenta le sue manie di
grandezza ed una maggioranza in consiglio comunale che, smontata e
rimontata con perizia, è oramai chiusa al dibattito (dopo però aver
preso il gettone di presenza…), l’uomo che doveva rompere il
meccanismo sembra incapace di accettare il dissenso come parte vitale
del confronto democratico.

Mentre il Sindaco si compiace della propria immagine, la città affronta
una realtà ben più drammatica: l’ASM è sull’orlo del fallimento, con
conseguenze gravissime per i servizi pubblici e i lavoratori; Ie
cittadine e i cittadini dei Progetti Case vivono in condizioni di
degrado e insicurezza, abbandonati dalle istituzioni; le periferie sono
relegate ad essere la terra di nessuno ed il centro subisce
sperimentazioni architettoniche che potevamo tranquillamente
risparmiarci. In più questa nostra amata città si sta reggendo,
sostanzialmente, grazie alla sola economia della ricostruzione e la cosa
è tanto più evidente se pensiamo al declassamento che stiamo subendo,
come nel caso dell’Agenzia delle Dogane che, per l’Abruzzo, ha previsto
un solo ufficio Accise, Dogane e Monopoli di livello dirigenziale con
sede a Pescara.

Non entriamo poi ora nella questione “Casa di Vetro” che merita un
capitolo a parte.

Non c’è nulla di grandioso in questo quadro.

Il tessuto sociale si sgretola, i cittadini sono incattiviti come non
mai e spesso la cattiveria nasce dall’insoddisfazione e
dall’ingiustizia: il primo cittadino di cui abbiamo bisogno dovrebbe
mettere da parte l’arroganza e la supponenza e costruire dialogo e
partecipazione. L’ambizione per L’Aquila dovrebbe essere quella di una
guida che, pur mantenendo la propria identità, sia lontana dalla logica
dei capipopolo e delle fazioni. Servono umiltà, capacità di ascolto e
concretezza nelle azioni, per un’amministrazione che sappia guardare in
faccia la realtà e non si riduca a un palcoscenico per ambizioni
individuali. Vogliamo, da cittadini oltre che da esponenti politici, un
sindaco che unisce, non certo uno che divide.

Fabrizio Giustizieri – Segretario Provinciale Sinistra Italiana L’Aquila

Pierluigi Iannarelli – Segretario Comunale Sinistra Italiana L’Aquila