05 Novembre 2025 - 16:32:48

di Marco Giancarli

Una situazione drammatica quello che descrivono le sigle sindacali che hanno svolto una visita nell’appena riconsegnato carcere minorile dell’Aquila intitolato a San Francesco d’Assisi. Non solo mancherebbe la sicurezza, ma anche dei luoghi idonei ad ospitare i detenuti.

«Abbiamo toccato con mano un terremoto vero e proprio – dichiara Giuseppe Nino, segretario regionale Sappe -. Non è un istituto per la detenzione dei minorenni, e in modo particolare il personale di polizia penitenziaria non può operare in questo modo, in una struttura che, seppur nuovissima, è fatiscente. Abbiamo visto cose assurde, mancano le minime necessità per stare sotto la sufficienza. Il vertice, a cominciare dal Dipartimento dei Minori, ma soprattutto la politica, deve rivedere questo grave errore dell’apertura di un istituto in questo stato. Ne va di mezzo la dignità dei detenuti, ma soprattutto quella del personale di polizia penitenziaria che non sono schiavi, non sono facchini».

Una bocciatura su tutta la linea con la richiesta forte di chiudere la struttura penitenziaria minorile in attesa di eseguire i lavori che permetterebbero di mettere a norma i locali per i quali, sempre secondo i sindacati, i lavori sarebbero stati eseguiti tanto in fretta da risultare inidonei per ospitare la struttura detentiva. 

«Hanno aperto in fretta e furia, e quello che abbiamo trovato all’interno è peggio di quello che prevedevamo – spiega Ruggero Di Giovanni, segretario regionale Uilpa – Polizia Penitenziaria –. I lavori non sono finiti, i posti di servizio della polizia penitenziaria non sono stati tutti attivati, ed alcuni secondo noi non potranno. Ad esempio, ho visto la postazione di controllo dei passeggi, con un bagno cieco privo di aerazione e, ad occhio, non c’è possibilità di fare né una finestra né un foro di aerazione. I lavori sono stati riconsegnati, a nostro avviso, prima del tempo. Non sono idonei al lavoro della polizia penitenziaria, e segnaleremo punto per punto le cose da fare. Ovviamente, ormai il carcere è aperto e il personale in servizio sta facendo l’impossibile per far funzionare una struttura non pensata, per il momento, per essere un carcere».