Arpa Abruzzo: presentato a Pescara un metodo sperimentale per l’analisi dei sedimenti portuali

07 Novembre 2025 - 19:38:46

di Tommaso Cotellessa

Una tecnica sperimentale destinata a fare scuola nell’ambito dell’analisi dei sedimenti portuali. È questo l’ambizioso progetto condotto per la prima volta dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) Abruzzo nel porto di Pescara e presentato a Ecomondo, la fiera internazionale dell’economia circolare in corso a Rimini.

Il progetto è stato al centro del convegno “Porto di Pescara: una ricchezza per l’Adriatico”, un appuntamento di rilievo nazionale che ha illustrato un approccio innovativo in grado di snellire la fase di caratterizzazione dei sedimenti e, di conseguenza, accelerare le operazioni di dragaggio in condizioni di piena sicurezza ambientale.

La sperimentazione nasce dall’esigenza di garantire la navigabilità del porto canale, ostacolata dalla particolare conformazione della diga foranea che limita il naturale deflusso dei sedimenti verso il largo, determinando un accumulo costante di materiali.
Per affrontare questa criticità, Arpa Abruzzo ha adottato una soluzione inedita: l’allestimento di una vasca temporanea in banchina, dove il materiale dragato viene depositato, campionato e caratterizzato a terra secondo le procedure previste dalla normativa vigente.

Questa modalità consente di svolgere in parallelo le attività di dragaggio e le verifiche ambientali, garantendo continuità operativa al porto e sicurezza controllata durante tutte le fasi di intervento.

Grazie a questo metodo sperimentale, che evita i tradizionali carotaggi in mare e permette un campionamento diretto a terra, l’Agenzia ha registrato una riduzione dei costi di smaltimento dei sedimenti da 300 a 50 euro a tonnellata, con un risparmio significativo per la gestione complessiva delle operazioni.

Durante il convegno è stato inoltre illustrato che la composizione granulometrica dei sedimenti del porto di Pescara è costituita per circa il 70% da argilla e pelite e per il restante 30% da sabbia, una caratteristica che incide direttamente sul comportamento idrodinamico del fondale e sulla frequenza dei dragaggi.

«Il porto di Pescara dimostra che innovare è possibile anche partendo da condizioni complesse – ha dichiarato il direttore generale di Arpa Abruzzo, Maurizio Dionisio –. Ed è proprio da qui che può nascere un metodo di riferimento per rendere più efficienti e sostenibili le attività di dragaggio».

L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire la sperimentazione e a valutare l’estensione del modello ad altri porti dell’Adriatico con caratteristiche morfologiche analoghe, aprendo così la strada a un nuovo standard operativo nel settore della gestione portuale.