12 Novembre 2025 - 09:38:39
di Redazione
L’Abruzzo registra un balzo del +79,4% nelle ore di ammortizzatori sociali autorizzate, per un totale di oltre 15 milioni di ore.
Lo rivela lo studio della Uil, elaborato su dati Inps relativi al periodo gennaio–settembre 2025
Per Uil Abruzzo «è un dato fortemente negativo che colloca l’Abruzzo al quarto posto della classifica nazionale, dopo Basilicata, Molise e Sardegna con l’aumento delle casse integrazioni straordinarie del +265% rispetto allo scorso anno, segno evidente della presenza di crisi aziendali profonde e strutturali alle quali solo strumenti adeguati di politica industriale e di sostegno all’occupazione, possono porre rimedio»
«Questi dati non sono pura statistica, ma raccontano la triste realtà di un tessuto industriale regionale in forte difficoltà – spiegano Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo e Valerio Camplone Area Attività produttive Uil Abruzzo –. Dietro ogni ora di cassa integrazione c’è una lavoratrice, un lavoratore, una famiglia che vive l’incertezza del futuro. Le difficoltà strutturali della nostra regione e le crisi del nostro tessuto industriale e manufatturiero mettono di fatto a rischio la tenuta sociale del territorio. Servono risposte immediate, non solo ammortizzatori: servono politiche di sviluppo, investimenti, e probabilmente mai come ora la Regione Abruzzo ha la possibilità di investire sull’economia regionale, grazie ai fondi europei FESR, FSE, FSC».
Dallo studio Uil emergono dati provinciali che confermano la gravità della situazione:
• Chieti è la provincia più colpita, con oltre 10 milioni di ore di cassa integrazione e un incremento del +104% rispetto al 2024. Tra le prime quindici province italiane con il maggior numero di ore autorizzate.
• Pescara registra l’aumento più allarmante, con un +169%, tra i più alti in assoluto nel Paese.
• L’Aquila (+33%) e Teramo (+40%) mostrano segni di difficoltà, a conferma di un disagio diffuso che interessa più filiere su tutto il territorio regionale.
«L’Abruzzo – aggiungono Lombardo e Camplone – rischia di pagare il prezzo di un modello produttivo che non ha saputo resistere ed innovarsi. È urgente un piano di rilancio industriale e occupazionale che coinvolga imprese, istituzioni e parti sociali. Per questo motivo la Uil Abruzzo non smetterà di chiedere tavoli di crisi regionali permanenti ed incentivi alla reindustrializzazione, alla riconversione industriale e al sostegno dell’occupazione».
Lo studio Uil evidenzia come l’aumento delle ore di cassa integrazione sia fortemente concentrato in settori strategici per l’economia abruzzese, in particolare automotive, elettronica e semiconduttori.
Nel territorio di Chieti è evidente l’impatto sull’area della Val di Sangro, non solo direttamente sullo stabilimento Stellantis ex Sevel di Atessa, ma su tutto l’indotto industriale ad oggi fortemente condizionato da un mercato dell’automotive incerto e ancora legato a rallentamenti di fornitura che riguardano la transizione elettrica e la componentistica.
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