Vasto, consumo di suolo record: oltre mille ettari cementificati. Il Forum H2O attacca le amministrazioni Menna

12 Novembre 2025 - 20:17:57

di Tommaso Cotellessa

I numeri parlano chiaro e raccontano una situazione allarmante. Secondo l’ultimo Rapporto sul Consumo di suolo dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), nel 2024 il territorio comunale di Vasto conta 1.058,1 ettari di suolo cementificato, asfaltato o comunque trasformato in aree antropizzate. Si tratta del 14,92% dell’intera superficie comunale, un dato più che doppio rispetto alla media nazionale (7%) e quasi triplo rispetto a quella regionale (5%).

L’ISPRA, principale ente scientifico statale in materia ambientale, fotografa così una situazione critica che rende Vasto uno dei comuni abruzzesi più colpiti dal consumo di suolo, una delle emergenze ecologiche più gravi e sottovalutate.

Il rapporto, che riporta l’andamento annuale dal 2016 – anno di insediamento dell’attuale sindaco Francesco Menna – offre anche una chiave di lettura politica. Sotto le due amministrazioni Menna, dal 2017 al 2024, si registra un consumo netto di suolo di 26,64 ettari, pari a circa 30 campi di calcio, frutto di 28,13 ettari di nuove aree cementificate a fronte di appena 1,49 ettari ripristinati.

Negli ultimi sette anni, il suolo è stato consumato ogni anno senza eccezioni, con un minimo di 1,17 ettari nel 2017 e un picco di 8,4 ettari nel 2024, ultimo anno disponibile. I ripristini ambientali si sono verificati solo in tre anni su sette, e in misura irrisoria.

Durissimo il commento di Augusto De Sanctis del Forum H2O, che denuncia la “totale assenza di una visione ecologica” da parte dell’amministrazione comunale:

«Basta leggere il rapporto ISPRA per capire che il livello di consumo di suolo a Vasto è scriteriato. Il suolo è una risorsa non rinnovabile: ridurre la sua capacità di infiltrazione dell’acqua significa aumentare il rischio di allagamenti e dissesto idrogeologico. Se questa è la cultura di governo, si capisce perché il sindaco e parte della sua amministrazione si siano schierati a favore del cosiddetto Resort con 52 prefabbricati sulla Via Verde. Tutta retorica per nascondere la realtà sotto il tappeto» 

De Sanctis invita il Comune a “cambiare direzione” e ad adottare politiche di de-cementificazione, in linea con le norme europee sul ripristino della natura:

«Ogni amministrazione consapevole dei limiti del territorio dovrebbe fermare questo consumo galoppante. Vasto dovrebbe togliere cemento e asfalto, non aggiungerne. Invece si continua a occupare il suolo residuo come se non ci fosse un domani, persino nelle aree più pregiate e delicate». 

Il Forum segnala infine un curioso errore nella documentazione del progetto del Resort sulla Via Verde: nel Rapporto preliminare ambientale presentato dall’azienda si fa riferimento al Piano Regolatore di Fossacesia, e non a quello di Vasto.

«Consigliamo, quando si fa copia-incolla, di usare almeno gli strumenti di revisione automatica dei testi, oppure di scriverli ex novo – magari con l’intelligenza artificiale»  ironizza il Forum H2O.

Un dettaglio che, seppur formale, diventa il simbolo di un approccio considerato da molti superficiale e poco attento alla tutela del territorio.

Con oltre mille ettari di suolo ormai impermeabilizzato, Vasto si trova oggi di fronte a una scelta cruciale: continuare su una strada fatta di cemento e colate urbane, oppure invertire la rotta e restituire spazio alla natura, alla sicurezza idrogeologica e al futuro sostenibile della città.