15 Novembre 2025 - 18:09:30
di Tommaso Cotellessa
Dopo il duro confronto con l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì nei giorni scorsi, il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, torna all’attacco. Nel mirino, questa volta, finisce il capogruppo di Fratelli d’Italia, Massimo Verrecchia, che aveva difeso l’operato dell’attuale governance sanitaria smentendo l’esistenza di criticità strutturali.
«Leggo non senza sconcerto le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia Massimo Verrecchia – afferma Paolucci – che nel tentativo imbarazzante di negare l’evidenza della bocciatura dell’attuale governance sanitaria abruzzese da parte di due ministeri ‘amici’ — Economia e Sanità — sventola inesistenti disavanzi prodotti dal centrosinistra quando era al governo regionale».
Paolucci contesta apertamente quella che definisce una «ricostruzione fantasiosa», ricordando che gli stessi verbali ministeriali, come quello di luglio 2025, parlano esplicitamente di disavanzi emersi a partire dal 2022: «Nel testo si legge: ‘I tavoli, avendo rilevato la presenza di un disavanzo dall’anno 2022…’. Che verbali avrà mai letto? E, soprattutto, dov’era Verrecchia quando nel 2015 e 2016 abbiamo fatto uscire la sanità abruzzese dal commissariamento, lasciando progetti, risorse e carte in regola a chi è venuto dopo?»
Il capogruppo dem prosegue ricordando il posizionamento della sanità abruzzese sui Lea e la mancanza di rilievi negativi nei tavoli tecnici durante la gestione di centrosinistra. «Lo sfido a trovare censure o valutazioni negative nei verbali riferiti ai nostri anni di governo – sottolinea Paolucci – Ben diverso, invece, quanto accaduto negli ultimi otto anni di centrodestra».
Poi l’affondo sul disavanzo attuale:
«Spiegasse come ha fatto la destra ad arrivare al deficit milionario di oggi, che ha generato nuove tasse, reso strutturale il disavanzo per gli anni a venire e imposto tagli in tutti i settori regionali. Hanno avuto più risorse di chiunque altro, progetti pronti, una filiera politica da sfruttare e sono comunque riusciti ad affossare la nostra sanità, portando molti cittadini a rinunciare alle cure per i costi, le attese e la mancanza di servizi».
Paolucci chiude con un monito: «Non scherziamo: la salute è un diritto. Attribuire ad altri responsabilità che non hanno è un ulteriore schiaffo alla comunità. Studi Verrecchia, e poi parli».
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