17 Novembre 2025 - 10:52:16

di Vanni Biordi

Oltre duecento giornalisti uccisi dal 7 ottobre 2023. Una strage di informazione che l’artista e attivista Gianluca Costantini trasforma in un memoriale visivo.

L’esposizione al Palazzetto dei Nobili è un “atto di denuncia e resistenza”. L’arte come baluardo contro l’oblio, il disegno come gesto di pietà e di accusa. È questo il cuore pulsante di “Nel mirino della memoria”, la mostra di Gianluca Costantini che oggi pomeriggio farà tappa all’Aquila, nei suggestivi locali del Palazzetto dei Nobili in Piazza dei Gesuiti.

Una ferita aperta, quella dei giornalisti caduti nella Striscia di Gaza, che l’artista e attivista, noto per il suo impegno nella difesa dei diritti umani, cerca di sanare attraverso la potenza evocativa dei ritratti.

A partire dall’attacco del 7 ottobre 2023, la Striscia di Gaza è stata definita da più parti come il conflitto più letale della storia moderna per i professionisti dei media. La cifra è drammatica: ad oggi si contano più di duecento giornalisti uccisi, ai quali si aggiungono i casi di ferimenti, arresti e censura. Numeri che, secondo gli esperti, confermano la drammatica ipotesi che i media locali palestinesi siano diventati un vero e proprio target militare.

Costantini ha reagito a questa ecatombe realizzando una serie di ritratti, circa 150 in totale, a partire dalle fotografie dei volti dei reporter. L’artista si è avvalso della preziosa collaborazione del CPJ di New York (Committee to Protect Journalists), l’organizzazione indipendente che da anni si batte per la libertà di stampa e che annualmente pubblica il censimento dei giornalisti uccisi e imprigionati a causa del loro lavoro. Ogni opera è così non solo un tributo individuale, ma si inserisce in un più ampio memoriale visivo del sacrificio.

Il lavoro di Costantini, lungi dall’essere confinato alle pareti di una galleria, ha assunto fin da subito una forte valenza pubblica e politica. Molti dei suoi ritratti sono stati esposti e portati nelle piazze durante le proteste internazionali che in questi anni si sono susseguite per chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Un vero e proprio “atto di denuncia e resistenza”, come lo definisce lo stesso artista, ma anche un profondo gesto di cura e di memoria verso chi ha perso la vita per inseguire e raccontare la verità. L’immagine, dunque, da semplice opera d’arte si è trasformata in manifesto, in veicolo di solidarietà e pressione internazionale.

L’esposizione all’Aquila è promossa dal Circolo Arci Querencia e dal Comitato Territoriale Arci L’Aquila e sarà visitabile da oggi, lunedì 17 novembre, fino a domenica 23 novembre 2025 tutti i pomeriggi dalle 17.00 alle 19.30, con un’apertura straordinaria nella mattinata di sabato 22 novembre dalle 10.00 alle 12.30.

L’inaugurazione, alle ore 17.00 nella sala lignea del Palazzetto dei Nobili, sarà l’occasione per un importante momento di riflessione intitolato “L’informazione nel mirino”.

Un dialogo sul tema della libertà di stampa e della sicurezza dei giornalisti che vedrà la partecipazione di figure di primo piano, a conferma della gravità e urgenza del tema: interverranno Safwat Kahlout, giornalista palestinese da Gaza, Tina Marinari di Amnesty International Italia, e Angelo Venti di Territori in Movimento. Un incontro che, affiancando l’arte alla testimonianza diretta e all’analisi, mira a trasformare la mostra in un catalizzatore di consapevolezza civica.