17 Novembre 2025 - 10:00:56

di Tommaso Cotellessa

Il tema della sanità di prossimità – o meglio, della sua mancanza – scuote l’altopiano delle Rocche. Con una lettera dai toni durissimi, alcuni cittadini del Comune di Rocca di Mezzo puntano il dito contro il primo cittadino, Emilio Nusca, denunciando criticità sempre più gravi nell’assistenza sanitaria del territorio.

Al centro delle proteste c’è la mancanza di un servizio di emergenza attivo 24 ore su 24.

Dopo la dismissione di un’ambulanza acquistata con un contributo degli stessi residenti e gestita da volontari, che fino a poco tempo fa garantiva il trasporto in pronto soccorso anche nelle ore notturne per i tre comuni dell’altopiano, oggi l’assistenza è limitata alle sole 12 ore diurne.

L’unico servizio attualmente disponibile è quello della Asl di Montereale, vincitrice dell’appalto, che assicura la presenza di un mezzo di soccorso a Rocca di Mezzo soltanto dalle 8 alle 20. Durante la notte, i cittadini in emergenza non possono far altro che rivolgersi alla guardia medica o attendere un’ambulanza proveniente dall’ospedale dell’Aquila, distante circa un’ora.

I residenti descrivono la situazione come una vera e propria emergenza sanitaria che coinvolge non solo Rocca di Mezzo, ma anche Ovindoli, Rocca di Cambio e le frazioni di Fontavignone e Rovere: un’area che, in alta stagione, arriva a ospitare fino a 55.000 persone al giorno. A Rocca di Mezzo, in particolare, la popolazione passa dai 1.300 residenti a oltre 20.000 presenze nel periodo estivo, tra turisti e proprietari di seconde case.

La mancanza di un’assistenza tempestiva ha già avuto conseguenze concrete: nella scorsa estate tre pazienti, dopo aver subito ritardi significativi nei soccorsi, hanno deciso di rivolgersi alle vie legali per denunciare la situazione.

Nel frattempo, la cittadinanza non è rimasta inerte. Ad agosto è stata presentata in Comune una raccolta firme, protocollata regolarmente, ma – denunciano i promotori – senza ricevere alcuna risposta. Per questo motivo i cittadini tornano ora a contestare le scelte dell’amministrazione, accusata di destinare ingenti risorse a opere non considerate prioritarie: tra queste, la costruzione di un nuovo Municipio (nonostante quello esistente fosse ancora funzionante), l’acquisto dello storico cinema chiuso da vent’anni per oltre 400.000 euro tra acquisto e lavori, e la progettazione di una nuova scuola elementare, «per bambini che non ci sono», affermano i residenti.

A fronte di tali investimenti, lamentano i cittadini, la risposta sul tema sanitario rimane sempre la stessa: «i soldi non ci sono». Una giustificazione che appare ancora più inaccettabile in un comune di montagna lontano dagli ospedali, penalizzato ulteriormente d’inverno dalle nevicate e caratterizzato da una popolazione mediamente anziana. Un territorio, dunque, per cui il potenziamento del servizio di emergenza appare imprescindibile.

«Continuano però le feste patronali, i fuochi d’artificio – aggiungono i firmatari della protesta – e a luglio è stato persino organizzato il raduno degli Alpini abruzzesi, con ulteriori spese. Ci chiediamo come sia possibile sostenere che manchino le risorse, considerando anche le entrate derivanti da TARI e IMU. Basterebbe una sola ambulanza attiva h24 per risolvere i problemi dei tre comuni confinanti: Rocca di Mezzo, Ovindoli e Rocca di Cambio».

La richiesta dei cittadini è chiara: ristabilire un servizio di emergenza sanitario continuo, efficace e adeguato al territorio. Una soluzione che, denunciano, non può più aspettare.