GD e PD chiedono la revoca della proposta di Legge Scoccia e Mannetti su biblioteche: "Produce manodopera sottopagata"

18 Novembre 2025 - 09:08:24

“L’annuncio della proposta di legge firmata da Marianna Scoccia e Carla
Mannetti, che prevede per i tirocinanti delle biblioteche regionali un
rimborso forfettario equivalente a circa 1,60 euro l’ora, è
semplicemente scandaloso. La cultura è un motore di sviluppo, non un
serbatoio di manodopera a basso costo. Per questo chiediamo il ritiro
immediato della proposta di legge Scoccia/Mannetti e l’avvio di un vero
piano di rilancio delle biblioteche regionali inclusivo, rispettoso e
condiviso. La Regione torni a investire nella cultura e nei giovani,
invece di mortificarli”, così Saverio Gileno, segretario dei Giovani
Democratici dell’Abruzzo con Silvia Sbaraglia e Monaim Mouatamid,
delegati alla Cultura e all’Università della segreteria regionale GD e
Francesco Balassone, segretario provinciale GD L’Aquila.

“Non siamo solo di fronte a una misura sbagliata: siamo di fronte a un
atto politico indegno, che umilia il lavoro, svilisce la cultura e
colpisce direttamente le nuove generazioni. Qui non si parla di
formazione, ma di sostituire personale bibliotecario con tirocinanti
sottopagati, chiamati a svolgere mansioni che spettano a professionisti
qualificati- così il segretario Gileno – . Con questo modello si insegna
ai ragazzi che il lavoro vale 1,60 euro, che ‘fare cultura’ non merita
una vera retribuzione, che lo sfruttamento è normale. È un messaggio
tossico che rischia di distruggere il valore stesso del lavoro
culturale. Questo governo regionale conferma, ancora una volta, di non
credere né nella cultura né nei giovani. Le biblioteche abruzzesi
soffrono da anni una drammatica carenza di personale che le costringe a
restare aperte quasi solo la mattina, svuotandole del ruolo sociale,
culturale e comunitario che invece dovrebbero avere. La soluzione non
può essere utilizzare giovani sottopagati per “tappare” i turni, ma
investire seriamente nel settore, assumere personale qualificato,
ampliare gli orari, creare servizi, coinvolgere davvero le nuove
generazioni”.

“La vicenda delle biblioteche è solo l’ennesima prova di un disinteresse
strutturale verso un settore già penalizzato e impoverito, come abbiamo
denunciato nei sopralluoghi a Sulmona e Lanciano – affermano Silvia
Sbaraglia, Monaim Mouatamid e Francesco Balassone – . L’intento della
norma è chiaro, soprattutto leggendo l’art. 5, comma 4: “L’attività dei
tirocinanti si svolge preferibilmente in orario pomeridiano, al fine di
ampliare la fascia oraria di apertura delle biblioteche, garantendo,
laddove possibile, la copertura delle giornate non lavorative”. Non ci
provano nemmeno a nasconderlo: vogliono usare il tirocinio come
manodopera gratuita per coprire i buchi di organico. Altro che
formazione. E tutto questo tramite una legge regionale, quando
basterebbe un normale accordo tra Regione e Atenei se davvero si volesse
offrire un percorso formativo”.