19 Novembre 2025 - 09:49:22
di Redazione
Uno straniero di 30 anni, espulso dal territorio nazionale e rimpatriato lo scorso giugno, è stato rintracciato e identificato ieri dai carabinieri della stazione dell’Aquila, nel corso di un controllo, e arrestato.
A seguito di un provvedimento del questore dell’Aquila, l’uomo era stato espulso e accompagnato dalla forza pubblica all’aeroporto di Pescara, da cui era stato imbarcato su un volo diretto verso il suo Paese di origine.
Nel pomeriggio di ieri, tuttavia, è stato rintracciato nella zona Ovest della città.
Sprovvisto di documenti, il giovane è stato identificato mediante comparazione delle impronte digitali.
I carabinieri, avendo appurato che il 30enne aveva fatto rientro clandestinamente in Italia, hanno proceduto al suo arresto in flagranza per reingresso illegale dello straniero espulso, reato previsto dal testo unico delle disposizioni sulla disciplina dell’immigrazione.
Così come disposto dalla Procura della Repubblica di L’Aquila, l’uomo e è stato condotto presso la casa circondariale Le Costarelle del capoluogo, dove attenderà l’esito dell’udienza di convalida.
Il prefetto Giancarlo Di Vincenzo, in una nota, ha rivolto il suo grato apprezzamento alle Forze di polizia per il «continuo, intenso impegno e la professionalità che assicurano in questo territorio provinciale, con specifico riferimento al contrasto dell’immigrazione irregolare e dei traffici di sostanze stupefacenti».
«Nei giorni scorsi, in particolare, grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato, è stato tratto in arresto un giovane straniero in evidente stato di agitazione e di atteggiamento aggressivo, nei pressi del centro della città capoluogo. Un particolare ringraziamento è rivolto al personale dell’Arma dei Carabinieri appartenente al Comando provinciale dell’Aquila per aver di recente rintracciato e quindi tratto in arresto un cittadino straniero, già espulso, ma rientrato illegalmente nel territorio nazionale».
«Un grato riconoscimento, infine, va alla Guardia di Finanza per il costante impegno, assicurato anche attraverso l’impiego di unità cinofile, nell’attività di contrasto al traffico di stupefacenti», conclude Di Vincenzo.
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