20 Novembre 2025 - 16:44:24

di Tommaso Cotellessa

Il segretario del Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria (Cnpp), Mauro Nardella, ha effettuato a visita ispettiva all’interno della Carcere dell’Aquila Le Costarelle annunciata nei giorni scorsi.

Si tratta di uno degli istituti più sensibili e strategici del sistema penitenziario italiano. La struttura, progettata sin dagli anni ’90 come penitenziario di massima sicurezza, ospita una delle più alte concentrazioni di detenuti sottoposti al regime speciale del 41-bis, incluse sezioni riservate alle donne.

Durante l’ispezione, Nardella ha incontrato la direzione, gli agenti della Polizia Penitenziaria e una parte del personale amministrativo, sottolineando fin da subito, come da lui stesso dichiarato, «l’importanza di un presidio che garantisca non solo sicurezza, ma anche dignità».

Secondo quanto riferito dal segretario del Cnpp, la visita ha portato alla luce alcune criticità strutturali e logistiche che necessitano di un intervento urgente. Tra le principali, la questione degli alloggi per gli agenti: molti poliziotti penitenziari lamentano la carenza e l’inadeguatezza degli spazi abitativi, con ripercussioni sulla qualità del servizio e sulla possibilità di garantire continuità nel presidio.

Un ulteriore punto evidenziato riguarda la sezione femminile del 41-bis, una delle poche presenti in Italia. Le condizioni particolarmente restrittive previste dal regime speciale – isolamento, controlli rigorosi, limitazioni nei colloqui – rendono questa area del carcere un contesto estremamente delicato. Alcune segnalazioni parlamentari avevano già sollevato la necessità di una riflessione approfondita sulle modalità di trattamento delle detenute, e la visita di Nardella sembra confermare questa urgenza.

Il segretario del Cnpp ha definito l’ispezione un «monito costruttivo», precisando che l’obiettivo non è soltanto denunciare criticità, ma promuovere un modello di gestione penitenziaria capace di coniugare rigore e rispetto dei diritti umani. Un messaggio che arriva in un contesto nazionale in cui i temi del sovraffollamento, della salute mentale dei detenuti e delle condizioni di lavoro degli agenti sono sempre più al centro del dibattito pubblico.

La visita ha suscitato reazioni eterogenee: una parte del personale la considera un segnale di sostegno concreto nella richiesta di maggiori risorse; altri temono che il carcere aquilano continui a essere percepito esclusivamente come un «contenitore di alta sicurezza», piuttosto che un luogo in cui, dove possibile, avviare percorsi trattamentali o di reinserimento, pur nei limiti imposti dal 41-bis.

Per Nardella, il percorso da seguire è chiaro: «non basta guardare; bisogna agire». Le segnalazioni raccolte saranno ora oggetto di una richiesta formale di interventi all’Amministrazione Penitenziaria, a partire dalla revisione degli alloggi per il personale e da una valutazione approfondita delle sezioni speciali.

La visita al carcere delle Costarelle rappresenta dunque un momento di confronto istituzionale di grande rilievo. In un sistema penitenziario sottoposto a pressioni crescenti, il Cnpp rilancia la necessità di riforme che uniscano sicurezza e umanità: una doppia missione che, se tradotta in azioni concrete, potrebbe costituire un punto di svolta per il futuro della gestione carceraria in Italia.