24 Novembre 2025 - 11:53:28
di Redazione
Un viaggio di luce, arte e fede unisce di nuovo due luoghi simbolo della spiritualità italiana. Dall’Abruzzo ad Assisi arriva il presepe monumentale di Castelli, capolavoro in ceramica che porta con sé il calore delle mani artigiane e l’emozione di un’intera comunità così come dalla città dell’Aquila è giunto il grande albero di Natale che sarà addobbato nella piazza inferiore del Sacro Convento della città umbra.
L’annuncio stamattina all’’Aquila, nella basilica di S. Maria di Collemaggio, alla presenza di Daniele D’Amario, sottosegretario alla presidenza della Giunta della Regione Abruzzo, S. E. Mons. Michele Fusco, delegato dei vescovi d’Abruzzo per gli eventi in onore di S. Francesco, Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, Rinaldo Seca, sindaco di Castelli (TE), S. E. Mons. Antonio D’Angelo, arcivescovo metropolita dell’Aquila, Enrico Ricci, presidente Ance Abruzzo, il vicepreside del Liceo Artistico “Grue” di Castelli (TE) e una rappresentanza dei vigili del fuoco
Il presepe nato negli anni Sessanta tra le aule dell’Istituto d’Arte “F. A. Grue” di Castelli (oggi Liceo Artistico per il Design), è una straordinaria opera collettiva: 54 statue in ceramica policroma, modellate e decorate dagli studenti e dai maestri (prof. Serafino Mattucci e i docenti Gianfranco Trucchia e Roberto Bentini) che hanno reso celebre nel mondo la maiolica castellana. Figure cilindriche, colori vivi — giallo, blu, verde e manganese (grigio – argento) — e volti che raccontano la emplicità del popolo abruzzese: tutto parla di un’umanità vera, concreta, che trova nella Natività il suo centro. L’opera mescola la tradizione della ceramica castellana con richiami all’arte antica — greca, sumerica, egizia — e un’impostazione più contemporanea e sperimentale grazie alle forme delle statue che, in alcuni casi, sono composte da moduli ad anelli sovrapposti che formano busti cilindrici.
Dopo aver incantato il pubblico a Roma, nei Mercati di Traiano e in Piazza San Pietro, ma anche in località estere come Gerusalemme, Betlemme e Tel Aviv (non tutte le statue sono sempre state esposte: gli spostamenti, le mostre, le condizioni materiali hanno imposto scelte di selezione), l’opera, con 10 figure
selezionate, approda ora ad Assisi per celebrare le festività del S. Natale. Una scelta simbolica: dal borgo
delle ceramiche al cuore del messaggio francescano, nel segno della pace e della fraternità universale.
L’albero di Natale proveniente dal capoluogo abruzzese è un Cedrus atlantica glauca o cedro dell’Atlante
glauco (tagliato previa autorizzazione dunque non ha comportato danni all’ambiente né al patrimonio arboro locale) proveniente dal territorio del Comune dell’Aquila, è alto circa 13 metri ed è stato donato al
Comune dell’Aquila dall’azienda cittadina “Cordeschi giardinaggio” per volere del titolare il Sig. Samuele
Cordeschi.
L’albero è stato trasportato, in spirito di collaborazione tra Istituzioni, dagli uomini del Comando dei Vigili
del Fuoco dell’Aquila.
«Con grande emozione accompagniamo questo prezioso presepe in ceramica ad Assisi. Simbolo dell’autentica tradizione abruzzese da Castelli fino alla città di S. Francesco, dopo averlo esposto in Vaticano a piazza S. Pietro – afferma il presidente della Regione Marco Marsilio – Il Natale come ci ha ricordato Papa Francesco quando il Vaticano scelse lo stesso presepe per esporlo a Roma, è il tempo in cui riscopriamo la pace, la gioia e la forza che nascono dalla semplicità. È l’invito ad essere umili, a sentirci parte di una comunità che trova senso nel condividere e nel donare. Il presepe, frutto del talento e della devozione delle nostre maestranze artistiche, rappresenta un segno di fraternità che l’Abruzzo offre a tutti i pellegrini e ai visitatori che si recheranno ad Assisi in questo tempo di festa. Con questo gesto vogliamo rinnovare quel legame profondo che unisce l’Abruzzo ad Assisi, S. Francesco a S. Celestino V, la Perdonanza alla basilica di S. Maria degli Angeli. Grazie a tutti coloro che ci hanno permesso di realizzare questa esposizione».
«Il dono dell’albero di Natale al Sacro Convento di Assisi è un segno concreto del legame spirituale, umano e istituzionale che unisce profondamente le nostre due città. Un rapporto che, negli ultimi mesi, si è rafforzato attraverso tappe significative: dalla firma del Patto tra la Basilica di Collemaggio e la Porziuncola, al conferimento del Premio del Perdono alla comunità assisana, fino all’onore che ho avuto, il 4 ottobre scorso, di accendere la lampada votiva sulla tomba di San Francesco, in rappresentanza di tutti i Comuni italiani – dice Biondi – Questo cedro azzurro diventa oggi un ponte ideale tra L’Aquila e Assisi per dare continuità a un percorso condiviso fondato sui valori universali della pace, del perdono e della fraternità, che trovano in San Francesco e in San Pietro Celestino due radici comuni e due fari spirituali. Ringrazio i Vigili del Fuoco dell’Aquila per aver provveduto al trasporto e alla consegna e Samuele Cordeschi, che si occupa di giardinaggio, per averlo messo nelle disponibilità del Comune».
«Esprimo la mia gratitudine alle Istituzioni che hanno voluto partecipare al Natale di Assisi con i simboli tradizionale del Natale. In particolar modo l’albero di Natale donato dalla nostra Città – come ricordava papa Benedetto XVI in un suo discorso – è «segno e richiamo» della luce divina che «continua a risplendere su di noi e a illuminare ogni uomo che viene al mondo, specialmente quando dobbiamo attraversare omenti di incertezza e difficoltà». L’Aquila, capitale della misericordia e del perdono, ha attraversato gravi momenti di difficoltà ma oggi che vive la sua rinascita spirituale, architettonica e culturale è giustamente abilitata a donare quella luce ritrovata dopo tanto buio al mondo attraverso la presenza del bellissimo cedro natalizio nella città di S. Francesco», precisa mons D’Angelo.
«Abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di contribuire ad un progetto culturale di grande valore, che vede la promozione del patrimonio storico-artistico abruzzese in un luogo simbolo della spiritualità come la Basilica di San Francesco. Liniziativa si pone in linea con la filosofia dell’ANCE da sempre impegnata in progetti di carattere sociale e culturale. Questa collaborazione rafforza il legame storico e spirituale tra l’Abruzzo e l’Umbria due territori colpiti dal sisma che rinascono nel segno dell’unione e della speranza. L’adesione di ANCE Abruzzo e Consorzio ISEA è un segno tangibile della condivisione dei valori legati alla promozione delle radici identitarie e della bellezza artistica che l’Abruzzo esprime e che in qualità di costruttori abruzzesi contribuiamo a valorizzare con la nostra attività e storica competenza.
È un grande onore e motivo di profondo orgoglio prendere parte attiva ai festeggiamenti in onore di San
Francesco aderendo così al suo messaggio di portata universale», prosegue Ricci.
«Esprimo la mia profonda gratitudine alla Regione Abruzzo che, nelle sue molteplici espressioni – istituzioni e imprese, enti pubblici e professionisti, Chiesa e società civile – ha accolto con entusiasmo l’opportunità di proseguire la preziosa collaborazione con noi frati della Basilica di San Francesco in Assisi. Questo avviene nello stesso anno in cui l’Abruzzo è stato protagonista dei festeggiamenti del 4 ottobre, offrendo l’olio per la lampada votiva sulla tomba del Santo. Parlo di ‘entusiasmo’ perché l’arrivo del presepe monumentale dell’Istituto A. Grue di Castelli e del magnifico cedro proveniente da L’Aquila rappresentano imprese complesse, sia dal punto di vista amministrativo che pratico. Questi progetti hanno richiesto pazienza, risorse e una tenacia straordinaria, che solo un autentico entusiasmo ha potuto sostenere. Anche di fronte a difficoltà che sembravano insormontabili, gli amici abruzzesi non si sono arresi, dimostrando ancora una volta la loro proverbiale forza e gentilezza. Rinnovando il nostro sentito ringraziamento, auspico che questa presenza natalizia dell’Abruzzo ad Assisi sia non solo un dono, ma anche un’occasione di arricchimento per la comunità regionale, in questo anno speciale in cui celebriamo l’anniversario del Cantico delle creature. La bellezza della natura e il fascino dell’arte, che l’Abruzzo ci offre attraverso il presepe monumentale e l’albero di Natale, possano ispirarci – in sintonia con la vita e la testimonianza di San Francesco – a coltivare uno spirito di responsabilità nella cura della casa comune e a diventare artigiani di armonia e bellezza nelle relazioni interpersonali, sociali e professionali», dichiara il custode del sacro convento di assisi Marco Moroni.
«Il presepe di Castelli è un racconto di comunità e speranza — afferma il dirigente scolastico del Liceo
Artistico “F. A. Grue”, Giovanna Falconi — portarlo ad Assisi significa condividere con l’Italia e con il mondo l’identità più autentica dell’Abruzzo. L’arte e la fede si incontrano in questa esposizione perché ogni figura del presepe è nata dalle mani e dal cuore di giovani artisti che hanno saputo tradurre la tradizione in linguaggio contemporaneo. La ceramica di Castelli, con la sua umanità semplice e vera — conclude Falconi – parla la stessa lingua di Francesco: quella della fiducia e della pace».
L’inaugurazione con la benedizione del presepe e dell’albero di Natale è prevista l’8 dicembre dopo la celebrazione eucaristica delle ore 17 nella Basilica di S. Francesco, presieduta dal Vescovo di Teramo- Atri e delegato della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana (CEAM) per l’evento, S. E. Mons. Lorenzo
Leuzzi, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni civili e religiose e del Liceo Artistico “F. A. Grue”.
L’esposizione rimarrà visitabile fino al 3 febbraio.
Il Presepe Monumentale di Castelli non è soltanto un’opera d’arte: è una storia d’amore per la terra
d’Abruzzo in dono ad Assisi, un racconto di speranza plasmato nell’argilla.


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