26 Novembre 2025 - 12:04:46
di Redazione
Il progetto L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026 sarà finanziato con 7 milioni di euro. Ad annunciare la somma a disposizione per il cartellone di eventi che promette di rappresentare l’annus mirabilis del capoluogo aquilano è stato il dirigente comunale Fabio de Paulis, il quale, intervenendo nel corso dei lavori della Terza commissione del Comune dell’Aquila, ha reso noto che il dettaglio delle risorse.
Un milione di euro sarà stanziato dal ministero, due milioni verranno attinti da vari fondi comunali e dell’Usrc per città e territorio, un ulteriore milione e mezzo verrà finanziato con i fondi Restart (di questi 300 mila messi a bando), altri due milioni sono previsti fra i fondi di bilancio del Comune che già si utilizzano negli anni per le attività culturali e poi 500 mila euro da altre entrate e da privati.
La seduta della commissione tuttavia è stata caratterizzata da un clima di tensione. «Poca condivisione e poca trasparenza sul programma», questa la denuncia avanzata dalle opposizioni in Consiglio comunale, le quali hanno annunciato una manifestazione di protesta a Roma, in occasione della presentazione del programma dell’Aquila Capitale della cultura 2026, il prossimo 3 dicembre nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli.
Il programma dell’Aquila capitale della Cultura è questa mattina tra gli argomenti al centro della Terza commissione in Comune presieduta da Fabio Frullo.
Le minoranze, tuttavia, hanno chiesto una sospensione della commissione, data l’assenza dei componenti della Giunta.
E’ quindi arrivato il extremis il vicesindaco Raffaele Daniele che ha precisato: «Vi dico quello che so, non essendo una mia delega e non essendomi preparato, avendo saputo pochi minuti fa di questa commissione».
«Io personalmente e tutti noi abbiamo detto al sindaco coralmente ‘ci siamo e vogliamo lavorare, facciamo un progetto corale in cui tutti si sentano coinvolti’ – commenta la consigliera Stefania Pezzopane – Bene, la risposta è stata ‘zero’. Il sindaco ha scelto di presentare il programma il 3 dicembre a Roma, senza aver avuto la dignità e l’onestà intellettuale di venire almeno una volta in commissione a dirci cosa sta accadendo e a farci lavorare insieme, perché è utile che la città arrivi tutta insieme, vorrà dire che andremo oltre e vi dicembre a Roma a manifestare il nostro sconcerto».
«Non c’è stato nessun coinvolgimento del Consiglio comunale. – ha aggiunto – Più volte abbiamo convocato la commissione, anche questa mattina, per interloquire con il sindaco, ma niente. Non ci sono ancora i bandi per le associazioni, abbiamo chiesto dove si faranno gli eventi, visto che il teatro non sarà aperto, il San Filippo non se ne sa notizia e, purtroppo, il cinema Massimo stessa cosa. Dove si faranno questi eventi, quanti saranno gli eventi? Quanti soldi si spenderanno e come verranno organizzati gli eventi anche nel territorio non solo nel centro della città? Nessuna risposta. E’ stato costituito un comitato dei garanti che viene chiamato come ha testimoniato la consigliera Iorio solo a ratificare».

Le polemiche dai rappresentanti delle opposizioni non sono rimaste inascoltate.
I capigruppo di maggioranza in Consiglio comunale, hanno infatti risposto alle critiche derubricando la manifestazione annunciata come un tentativo di recuperare la visibilità, un tentativo ritenuto tanto ridicolo da far dire agli esponenti del centro destra che se si arriverà a tento «significa che abbiamo già vinto le elezioni amministrative del 2027».
«Un titolo come Capitale italiana della Cultura è una grande responsabilità che richiede onestà e trasparenza. Se qualcuno vuole usarlo per visibilità personale, faccia pure. Noi continueremo a lavorare per la città, con le carte in regola, senza paure e senza titoli spettacolari», continuano i consiglieri di maggioranza.
Alle accuse di mancata trasparenza la maggioranza risponde evidenziando che «ogni passaggio relativo al progetto per L’Aquila 2026 è stato sempre formalmente approvato, registrato, reso pubblico e messo a disposizione del Consiglio, con puntualità e nei tempi dovuti, come da prassi amministrativa».
Le forze al governo della città chiariscono inoltre che in merito alla chiarezza sul quadro finanziario non è possibile imputare alcuna mancanza all’amministrazione e che la qualità del programma sarà assicurata dal Comitato dei garanti, un organo non politico fatto di esperti del settore.
A sottolineare ulteriormente questo aspetto è stato anche il vicepresidente del Comitato dei garanti per L’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026, Rinaldo Tordera, il quale ha chiarito che il programma che animerà il prossimo anno non sarà altro che il frutto di un percorso formalizzato, multilivello e partecipato, volto a garantire qualità, coerenza e correttezza amministrativa.
Ogni progetto, come chiarito da Torderà dovrà infatti seguire l’iter che prevede la valutazione tecnica preliminare da parte del Comitato ( organismo non politico, con funzioni tecnico-consultive e valutative, operante in piena autonomia), il suo parere formale, la trasmissione degli atti alla Giunta comunale, che assume la deliberazione finale. «Nessun progetto può essere inserito nella programmazione ufficiale senza essere stato esaminato e valutato dal Comitato». L’obiettivo sarà quello di proseguire il percorso iniziato nel 2023 con la candidatura in maniera «ampia e trasparente»
Torderà ha inoltre annunciato che verranno pubblicati a breve nuovi bandi per iniziative complementari, rivolti a realtà culturali, creative, formative e associative del territorio.
«Il lavoro del Comitato dei Garanti prosegue con senso di responsabilità, nel rispetto della città, delle istituzioni e delle procedure. Il programma dell’Aquila Capitale italiana della Cultura 2026 è frutto di un percorso ampio, verificabile, inclusivo e tecnicamente fondato, nel quale ciascun attore – istituzionale, culturale, associativo – contribuisce con il proprio ruolo».
LAQTV Live