27 Novembre 2025 - 18:47:49
di Angelo Liberatore
A Perugia il processo bis sulla tragedia di Rigopiano, che il 18 gennaio del 2017 vide la morte di 29 persone all’interno di un resort nella località montana pescarese a causa di una valanga, è tornato ad animare le aule del tribunale.
Nel corso dell’udienza i difensori del direttore del Dipartimento della protezione civile della Regione
Abruzzo all’epoca dei fatti, Emilio Primavera, hanno chiesto ai giudici di secondo grado il rigetto dell’appello della procura generale e la conferma dell’assoluzione pronunciata in primo grado per il loro assistito.
Primavera è imputato nell’appello bis disposto dopo l’annullamento con rinvio da parte della Cassazione, che aveva escluso alcune responsabilità ma chiesto un nuovo giudizio su specifiche posizioni, tra cui quella dell’ingegnere.
A difenderlo gli avvocati Vittorio Manes e Augusto La Morgia. secondo l’avvocato Manes «se anche l’ingegnere Primavera, in carica per circa 20 mesi, avesse rispettato i doveri del miglior agente modello possibile e si fosse attivato sin dal primo giorno per chiedere l’immediata realizzazione della carta localizzazione pericoli valanga, questa condotta non avrebbe comunque consentito di arrivare al risultato, nemmeno parziale, entro il gennaio 2017».
La difesa ha infatti sostenuto che i periti hanno quantificato in quattro anni il tempo necessario per la sola fase preliminare, mentre la valanga colpì l’hotel di Farindola
nel 2017.
«I lavori – spiegano i legali della difesa – sarebbero terminati, al più presto, oltre due anni e mezzo dopo la tragedia».
La valanga del 18 gennaio 2017, ha ricordato la difesa, fu il risultato di una «combinazione eccezionale di fattori meteorologici, con accumuli di neve straordinari e movimenti atmosferici anomali».
Un evento dunque che, secondo gli avvocati, «non poteva essere previsto né prevenuto attraverso un’attività amministrativa che, anche se avviata nel 2015, non avrebbe mai potuto produrre effetti operativi prima del 2019».
Al termine dell’udienza Il presidente del collegio ha accordato una giornata in più alle difese, il 18 dicembre, poi stabilirà le date di eventuali repliche.
La sentenza, con ogni probabilità, slitterà a dopo le festività natalizie con grande rammarico dei parenti delle vittime che si avvicinano a rivivere l’ ottavo anniversario della tragedia
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