28 Novembre 2025 - 11:05:05

di Redazione

«Il servizio sanitario nazionale si sta reinventando, al centro dell’agenda di Governo c’è innanzitutto la prevenzione come strumento fondamentale per contenere la spesa ed offrire qualità nell’assistenza. In questo contesto, grazie alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie possiamo immaginare un nuovo modello di sanità più accessibile, dai grandi centri alle aree interne del Paese».

Così il senatore aquilano Guido Liris, medico e capogruppo FdI in Commissione Bilancio, aprendo i lavori del convegno nazionale “Prevenzione cardiologica: strategie per il futuro” che lui stesso ha promosso e che si è svolto ieri a palazzo Giustiniani a Roma.

L’evento è stata l’occasione di un focus sulle “buone pratiche del progetto di prevenzione PoliCardio”, che è stato presentato in campo nazionale nell’ambito della disseminazione dei risultati seguiti al cofinanziamento assegnato dalla Regione Abruzzo con il programma regionale FESR 2021-2027, Misura 1.1.1.1 “Sostegno a processi di ricerca, innovazione, sviluppo e trasferimento tecnologico”.

Policardio è una start-up innovativa italiana nata dall’intuizione e sviluppata da medici specialisti, ingegneri elettronici ed informatici, esperti in economia sanitaria e comunicazione.

Nel suo intervento Liris ha sottolineato: «Da epidemiologo e relatore della finanziaria, avverto con ancora maggiore urgenza la necessità di disegnare un progetto che, partendo dalle esigenze dei territori, stabilisca le priorità e il ruolo del Governo affinché i fondi vengano spesi bene e a beneficio delle comunità, nell’ottica di non lasciare indietro nessuno. Progetti come questo sono la base di partenza per dare vita alla sanità del futuro».

A presentare il progetto il dottor Pietro Rossi, cardiologo, fondatore della start up innovativa ed anima di PoliCardio: «È un sistema innovativo che parte dall’utilizzo di un piccolo dispositivo, ‘Hug you’, che, applicato sul torace, registra i segnali elettrici del cuore ovunque ci si trovi e tramite una specifica app sullo smartphone denominata ‘Policardio transfer’ invia ad una dedicata piattaforma web (Policardio web platform and services) i dati che vengono subito analizzati e messi a disposizione dell’utilizzatore. Chiunque può registrare in qualsiasi momento, ovunque si trovi, il proprio elettrocardiogramma, le tracce vengono trasmesse in maniera semplice e veloce a una centrale operativa, dove verranno analizzate e produrranno importanti informazioni cliniche sullo stato di salute della persona».

Obiettivo ridurre gli infarti e migliorare la prevenzione cardiovascolare attraverso un sistema che integra tecnologia e benessere, un servizio di qualità ospedaliera accessibile tramite una piattaforma web di facile utilizzo.

Non solo prevenzione, ma anche diagnosi più precise: “Una nuova concezione di cura, in maniera meno invasiva e alla portata di tutti”, sottolinea ancora Rossi.

Ad animare il dibattito un ricco parterre di esperti e rappresentanti del mondo sanitario come Americo Cicchetti, originario dell’Aquila, commissario straordinario Agenas; Alessandro Grimaldi, presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia dell’Aquila; Raffaele Quaglione, professore di Cardiologia Policlinico Umberto Primo – Sapienza Università di Roma; Nedim Pipic, amministratore delegato di Boehringer Italia; Marco Cossolo, presidente Federfarma; Eleonora Selvi, presidente Fondazione Longevitas; Furio Colivicchi, direttore Cardiologia Clinica e Riabilitativa Ospedale San Filippo Neri ASL Roma 1. Ha moderato Rossana Rubino, direttore Settore Healthcare & Pharma di Utopia.

Cicchetti ha osservato: «Agenas è responsabile di diversi interventi Pnrr che hanno al centro la digitalizzazione del sistema sanitario nazionale, come la piattaforma di telemedicina. Una rivoluzione che deve essere però accompagnata da una riorganizzazione, dobbiamo spiegare ai pazienti che nel futuro avremo una medicina diversa. Il progetto PoliCardio è una sperimentazione che si muove in questa direzione e Agenas, che sarà presto gestore dei servizi di telemedicina, si avvarrà di queste informazioni per costruire l’ecosistema dei dati sanitari, un valore inestimabile per pazienti, operatori e ricercatori».

Ha commentato Grimaldi: «Sono anni che parliamo del ruolo importante della prevenzione ma poi fatichiamo ad intervenire concretamente. Occorre un cambio di passo, soprattutto nelle zone più difficili da raggiungere, come le aree interne. Serve uno stimolo diverso rispetto alle  aree metropolitane, ci sono interi paesi che per sopravvivere hanno bisogno di un approccio tecnologico. Sappiamo che le risorse sono limitate e allora dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo puntare sulla tecnologia affindandola a chi la sa usare, dobbiamo vincolare i fondi ai risultati. È una battaglia fondamentale».