28 Novembre 2025 - 10:43:11

di Tommaso Cotellessa

Sono 39 i posti di lavoro all’interno dell’impianto della Sodecia Automote Raiano srl, azienda specializzata specializzata nella produzione di particolari stampati, saldati e assemblati, in lamiera di acciaio o alluminio che rifornisce Stellantis, in particolare per gli stabilimenti di Cassino, Pomigliano, Melfi e ex Sevel di Atessa.

La multinazionale portoghese, che oltre a Raiano è presente anche in Piemonte, ha visto – nello stabilimento di Raiano ha visto una progressiva perdita di occupazione, nonché, a partire dal luglio 2024, un icorso costante agli ammortizzatori sociali: dapprima Cassa Integrazione Ordinaria, successivamente Contratto di Solidarietà con scadenza a marzo 2026 e con una percentuale di riduzione dell’orario di lavoro fino al 70%, con conseguente pesante perdita economica per i Lavoratori.

Gli evidenti sintomi d una situazione precaria per i dipendenti dell’azienda ha indotto le sigle sindacali FIOM e UGLM ad interessarsi alla vicenda, sollevando le criticità dello stabilimento. Queste ultime sono state al centro di un tavolo specifico convocato dall’Assessorato regionale alle attività produttive

In questa sede, alla presenza di FIOM-UGLM-Rappresentanti dei lavoratori, della struttura di crisi aziendali della Regione Abruzzo, dei Consiglieri regionali, del Sindaco e Assessora del Comune di Raiano, l’azienda, nelle persone di Edoardo Calarco, Luca Campagnola e Paolo Messola, dopo aver riconosciuto la qualità del lavoro del personale di Raiano, ha annunciato che i piani aziendali per lo stabilimento di Raiano prevedono la concreta possibilità di una sostanziale chiusura.

I vertici di Sodecia hanno, infatti, comunicato l’intenzione di voler accorpare le società italiane del gruppo e accentrare le attività in Piemonte, con conseguente chiusura dello stabilimento peligno e relativa “offerta” al personale abruzzese di trasferimento presso la sede piemontese di Chivasso.

Per i sindacati la proposta di trasferimento a 800 chilometri di distanza a persone che per la maggior parte hanno traguardato i 50 anni è evidentemente impraticabile e nella realtà significa metterle alla porta. Al contempo le sigle evidenziano che la dismissione dello stabilimento rappresenterebbe un duro colpo per il territorio che perderebbe definitivamente posti di lavoro e quindi opportunità di occupazione anche per il futuro.

Per questo motivo di fronte alle gelide dichiarazioni aziendali, sia da parte sindacale che da parte istituzionale c’è stata una ferma presa di posizione nel chiedere all’azienda di rivedere i suoi piani.

«Come Sindacato chiediamo che venga immediatamente interrotto il processo di trasferimento delle attività da Raiano a Chivasso; che lo stabilimento di Raiano venga tenuto in considerazione non solo per le storiche produzioni, ma anche per nuove lavorazioni, visto che Sodecia ha acquisito un’importante commessa; che, vista l’ampia disponibilità di ammortizzatori sociali, si gestisca il momento critico attraverso il ricorso a questi strumenti».

I rappresentanti istituzionali di Regione Abruzzo e Comune di Raiano hanno rimarcato la fragilità sociale delle aree interne della nostra regione e l’impatto devastante di un eventuale disimpegno da parte di Sodecia rispetto al nostro territorio. Inoltre si sono dichiarati pronti a individuare strumenti che possano risultare utili a gestire l’attuale criticità, senza perdita di occupazione.

«Auspichiamo – scrivono ancora i sindacati – che il prossimo incontro, che avrà luogo intorno alla metà di dicembre, sia l’occasione per ascoltare un’azienda che tenga conto della propria responsabilità sociale di impresa, prevista anche dalla nostra Costituzione. A tutte le Istituzioni ci sentiamo di indicare come dirompente la vicenda Sodecia, che va letta come un gravissimo campanello d’allarme per quanto riguarda le possibili scelte cosiddette strategiche compiute dalle imprese e i conseguenti drammatici contraccolpi sulla tenuta complessiva del nostro tessuto socio-economico».