02 Dicembre 2025 - 10:51:44
di Redazione
“Natale di pace” è il murales di speranza e fraternità realizzato dai migranti ospitati nel Cas La Rondine dell’Aquila.
Un esempio di arte che diventa strumento di rinascita e inclusione.
«Il murales è un’esperienza che unisce arte, partecipazione e accoglienza, nata per restituire dignità e bellezza a un luogo abitato da persone richiedenti asilo e profughi», scrivono dalla cooperativa il Cenacolo degli angeli.
«Natale di Pace è nato nel nostro centro di accoglienza straordinaria di via Collevernesco con una semplice domanda ai migranti “cosa vorresti in questo anno e augureresti ai cristiani nel loro Natale ? La risposta è stata: la pace. Il progetto quindi nasce con l’intento di rendere più umano e più bello il luogo dove abitano i migranti anche con messaggi di fratellanza e pace. Crediamo come cooperativa, infatti, che
chi si trova in una situazione di fragilità, se vive in un ambiente accogliente e curato, riesca a maturare pensieri più positivi e profondi, capaci di aiutarlo a uscire dalle difficoltà e intraprendere un nuovo percorso di vita. Da qui è nata l’idea di un murales fatto dai migranti. È così che ha preso forma ‘un Natale di pace”. Prima ancora che il murales venisse realizzato, abbiamo presentato il progetto agli ospiti del centro, tutti richiedenti asilo, che si sono mostrati entusiasti. Hanno chiesto all’operatore del Cas Sinan , diplomato in arte in Turchia di poter partecipare attivamente, trasformando la creazione in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto. Il murales è così diventato qualcosa di grande, condiviso, e soprattutto con l’intima convinzione e condivisione di un tema oggi caro a tutti noi: la pace», aggiunge la cooperativa.
«Negli anni, l’obiettivo dell’equipe multidisciplinare del Cas La Rondine è sempre stato quello di garantire luogo di accoglienza dignitoso, dove le persone possano ritrovare serenità. Crediamo molto nel potere della bellezza: un luogo ‘bello’ è un luogo dove ci si può sentire a casa, soprattutto per chi, a causa delle difficoltà vissute, non ha mai avuto una vera casa. Attraverso iniziative come questa, si possono gettare le basi per un nuovo inizio, fatto di resilienza, ricostruzione e speranza: tutto ciò che può dare forma ai desideri più autentici di una persona», conclude la nota.


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