05 Dicembre 2025 - 11:44:19
di Redazione
Nel settantesimo anniversario della nascita di Andrea Pazienza (1956 – 1988), il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebra uno dei protagonisti più visionari del fumetto e della cultura contemporanea italiana con due grandi progetti espositivi nelle sedi del museo a partire dal MAXXI L’Aquila con “Andrea Pazienza. La matematica del segno” a cura di Giulia Ferracci e Oscar Glioti, in programma dal 6 dicembre 2025 al 6 aprile 2026.
Una doppia celebrazione per far scoprire al pubblico il cuore del processo creativo di un artista dall’eccezionale creatività che ha saputo trasformare il fumetto in una nuova arte. La mostra, con il Patrocinio del Comune dell’Aquila, concentra l’attenzione sugli anni formativi di Andrea Pazienza, un periodo incredibilmente fertile in cui attraverso sperimentazioni continue arriverà a
definire un linguaggio personale inconfondibile.
In mostra oltre trecento lavori, alcuni dei quali mai esposti prima, tra disegni infantili, tavole a china e composizioni ad acquerello e pennarello. Opere che evidenziano la sua capacità di unire precisione e
immediatezza, controllo e slancio, in una tensione continua fra pittura e fumetto. Il titolo della mostra, La matematica del segno, è una sintesi del genio di Pazienza: un sistema libero solo in apparenza, calibrato in ogni dettaglio; in questa “matematica” si legge l’armonia tra rigore e
libertà, ordine e invenzione, tecnica e intuizione, il codice attraverso cui ha saputo trasformare il fumetto in una nuova arte.
«Quest’anno sono i 70 anni dalla nascita di Andrea Pazienza, che è stato non solo un grande fumettista e un grande interprete degli anni ’70 e ’80, ma anche un grande artista già fecondo e perfetto all’età di 7-8 anni – così la presidente della Fondazione MAXXI Emanuela Bruni -. Noi abbiamo tempere, opere inedite che sicuramente piaceranno a tutto il pubblico, perché Andrea arriva al cuore di tutti. Io lo chiamo per nome perché ormai, dopo due anni di lavoro, è diventato uno di famiglia. Voglio ringraziare Marina Comandini e i due fratelli di Andrea Pazienza per tutti i prestiti che ci hanno fatto insieme a tutti i collezionisti privati».
Francesco Stocchi, direttore artistico Fondazione MAXXI: «Pazienza ha trasformato il fumetto in un
territorio di libertà espressiva assoluta, in cui ironia, fragilità e intensità convivono senza filtri. Questa
mostra celebra la sua capacità di trasformare ogni esperienza in visione, lasciando un’impronta che
continua a generare forme e immaginari nel presente».
Giulia Ferracci e Oscar Glioti curatori della mostra: «La matematica del segno svela la struttura
nascosta dell’immaginario di Andrea Pazienza, un equilibrio in cui intuizione e controllo si intrecciano
con naturalezza. Questa mostra presenta alcune opere inedite, altre viste raramente e molti capolavori
che rivelano come il tratto apparentemente libero dell’autore segua invece una logica limpida, capace di
trasformare ogni variazione grafica in una necessità narrativa».
Pazienza amava ripetere che «il segno è un pensiero che si fa visibile» e nel percorso espositivo questo pensiero si sviluppa in tutta la sua complessità: sperimentazione, disciplina e invenzione si incontrano, restituendo al pubblico la precisione matematica di uno tra i protagonisti più innovativi e radicali del linguaggio del fumetto.
Il percorso espositivo attraversa l’intera parabola creativa dell’artista: dai primissimi lavori giovanili, con
gli album da disegno di Pazienza bambino che testimoniano un talento eccezionalmente precoce, alla stagione pescarese del liceo, caratterizzata da intensi esperimenti grafici e pittorici. E ancora, gli anni bolognesi con l’avvicinamento e l’affermazione del fumetto come potente linguaggio narrativo e i personaggi iconici – Penthotal, Zanardi, Pertini, Pompeo – fino agli ultimi capolavori nei quali il segno si fa maturo e diventa sintesi di una leggerezza ironica e al contempo della drammaticità del vivere.
Una sezione speciale della mostra, a cura di Fanny Borel, è infine dedicata al contesto culturale pescarese e in particolare al Laboratorio d’Arte Convergenze, fondato e guidato da Peppino D’Emilio, un centro di sperimentazione e confronto, attivo dal 1973 al 1981, al quale Pazienza ha partecipato attivamente e dove nel 1975 ha inaugurato una personale di grande rilievo, tappa fondamentale per la sua affermazione e per l’apertura verso la scena artistica nazionale.
La mostra sarà accompagnata da un programma di appuntamenti di approfondimento sui vari aspetti
dell’arte di Andra Pazienza. Il primo, Segni preliminari. I quadri di Andrea Pazienza tra rappresentazione e narrazione, si terrà sabato 6 dicembre alle 12:00 nella sala polifunzionale del
museo. Giulia Ferracci e Oscar Glioti, curatori della mostra dialogheranno con Puca Jeronimo Rojas Beccaglia, storico dell’arte e profondo conoscitore dell’opera di Andrea Pazienza, che ha riordinato e
digitalizzato l’archivio Pazienza e curato nel 2016 la mostra a lui dedicata “Segni Preliminari”.

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