10 Dicembre 2025 - 10:15:59

di Redazione

Tra ambizione del bilancio Ue a lungo termine e sfide della democrazia e dello stato di diritto in Ue prende il via a Bruxelles la due giorni di plenaria del Comitato europeo delle regioni, l’ultima del 2025.

Domani i rappresentanti locali e regionali terranno il dibattito sul quadro finanziario pluriennale dell’Ue con gli eurodeputati Siegfried Mureșan (Ppe) e Carla Tavares (S&D), relatori del Parlamento europeo sulla proposta di bilancio a lungo termine (2028-2034), sulla base del primo testo di compromesso elaborato dall’Eurocamera sul dossier.

Il confronto arriva a una settimana dal Vertice Ue del 18 e 19 dicembre in cui i leader dei ventisette discuteranno per la prima volta del bilancio dei prossimi sette anni sulla base di un documento di compromesso, privo di cifre, messo a punto dalla presidenza danese dell’Ue.

La plenaria del CdR inizierà nel pomeriggio di oggi con un dibattito sul contributo che i governi subnazionali possono apportare all’azione esterna dell’Ue e proseguirà con un confronto sullo scudo per la democrazia e lo Stato di diritto, con il commissario europeo responsabile Michael McGrath. Tra le altre cose, i leader locali e regionali adotteranno il parere sul piano d’azione per il continente dell’IA a firma del presidente del Piemonte, Alberto Cirio, e sull’adattamento al clima nelle città e nelle regioni a firma del sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

«Per tutelare il ruolo delle regioni nella politica di coesione chiediamo che venga introdotto un ruolo giuridicamente vincolante per le regioni nella governance della politica di coesione, per garantire una spesa decentralizzata ed efficace».

Così Marco Marsilio, presidente del Gruppo ECR al Comitato europeo delle Regioni e presidente della Regione Abruzzo, durante il suo intervento all’evento “Coesione Italia” che si è tenuto presso la Camera dei Deputati e ha visto la partecipazione di diversi presidenti delle Regioni e ministri della Repubblica.

«Chiediamo anche – aggiunge Marsilio – che le clausole di salvaguardia destinate alle regioni meno sviluppate, vengano estese a tutte le categorie di regioni o quantomeno a quelle in transizione».

Marsilio si è soffermato sull’importanza di evitare una «centralizzazione» che rischia di mettere in «competizione le regioni con gli agricoltori, mettendo insieme politiche di coesione ed agricole. Chiediamo che entrambe restino separate per mantenere trasparenza, responsabilità e controllo politico della spesa».

Marsilio conclude affermando che il bilancio europeo ha degli aspetti positivi come «l’ammodernamento e l’efficientamento della sua struttura, guardando a rinnovate priorità politiche. Sulla coesione, però, è fondamentale che siano le regioni a decidere dove e come investire».