11 Dicembre 2025 - 11:02:24
di Tommaso Cotellessa
Torna al centro del dibattito pubblico aquilano la vicenda della nomina del Comandante della Polizia Municipale. Una questione che, dopo aver infiammato per settimane il confronto politico e istituzionale, era scivolata in secondo piano, salvo riemergere con forza in seguito alla nota del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, inviata al Governo e trasmessa alla Regione Abruzzo.
Secondo quanto evidenziato dal Viminale, la modifica alla legge regionale 42/2013 sulla polizia locale – introdotta “in extremis” nel corso dell’ultima sessione del Consiglio regionale – sarebbe illegittima e presenterebbe profili di incostituzionalità. La norma aveva riaperto la possibilità, contestata da anni, di affidare l’incarico di Comandante a un dirigente esterno al Corpo, scelta già ripetutamente censurata dal giudice amministrativo.


La presa di posizione del Ministero costringe ora la Regione a un intervento correttivo, pena un’impugnazione formale da parte del Governo. Una situazione definita «imbarazzante» dai consiglieri comunali Enrico Verini e Gianni Padovani, da tempo critici sulla gestione della vicenda.
I due consiglieri denunciano da mesi il carattere ad personam dell’emendamento regionale e ricordano come la scelta di nominare l’architetto Marrocco alla guida della Polizia Locale dell’Aquila sia stata effettuata, a loro giudizio, «in contrasto con la legge nazionale, la giurisprudenza e la Costituzione».
Da parte loro, Comune, Regione e Prefettura avrebbero – secondo i consiglieri – ignorato gli appelli a fermare una procedura destinata a sollevare contestazioni.
Il giudizio dei consiglieri è severo: «Una mistura di superbia, arroganza e incompetenza che ha spinto le istituzioni su un terreno di grave deriva». Un attacco che investe sia il sindaco Pierluigi Biondi sia il presidente della Regione Marco Marsilio, accusati di avere trascinato gli enti in una figura istituzionale “pessima”.
Oltre ai profili amministrativi e costituzionali, la vicenda potrebbe avere, secondo alcuni osservatori, ricadute anche sul piano penale. L’associazione professionale ANVU ha infatti richiamato l’art. 388 del Codice penale, relativo alla mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
L’ipotesi estrema – tutta da verificare e affidata alle valutazioni della magistratura – riguarda il caso in cui l’emendamento fosse stato concepito allo scopo di aggirare decisioni già emesse dal giudice amministrativo sulle precedenti nomine del Comune.
Il TAR è atteso infatti a breve su nuovi ricorsi, e, alla luce della presa di posizione del Ministero, l’esito sembra per molti osservatori scontato.
Verini e Padovani pongono infine una domanda politica che, a loro dire, resta senza risposta: perché l’Amministrazione comunale eviterebbe da anni di nominare un Comandante interno e pienamente legittimato?
Secondo i due consiglieri, l’assenza di una guida stabile e legalmente ineccepibile penalizza la sicurezza urbana e lascia in sospeso decisioni operative fondamentali per il Corpo di Polizia Locale.
«Che cosa inventerà ora Biondi per evitare di procedere con la nomina, come imposto dalle leggi, e proseguire nel maldestro tentativo di tenere sotto il controllo del suo ‘cerchio magico’ anche il corpo dei Vigili urbani?», si chiede in una nota anche il Partito democratico dell’Aquila.
«Come Pd, abbiamo portato la vicenda in Parlamento grazie al nostro senatore Michele Fina: ebbene, il ministro Piantedosi non ha potuto far altro che ribadire come non si possa pensare di aggirare la legge, ricordando i pronunciamenti chiarissimi del Consiglio di Stato: “il ruolo di Comandante può essere attribuito solo a personale inquadrato nei ruoli della Polizia locale. La funzione di Comandante è incompatibile con lo svolgimento di altre funzioni o incarichi all’interno dell’ente di appartenenza. Avrà capito stavolta Biondi, bastonato anche dal governo dell’amica Meloni?».
«Con il presidente della Commissione di Garanzia Stefano Palumbo – proseguono – e i nostri consiglieri Stefano Albano e Stefania Pezzopane abbiamo inoltrato, tempo fa, una puntuale relazione alla Corte dei Conti: è evidente, infatti, come sia maturato un pesante danno erariale per la cattiva condotta amministrativa della giunta Biondi, a danno delle cittadine e dei cittadini. Ci aspettiamo che la Corte dei Conti, che fino ad oggi non ha risposto alle sollecitazioni, voglia approfondire».
«E ci aspettiamo pure – conclude il Pd – che l’assessora silente alla Polizia locale, Cucchiarella, dimostri, almeno lei, un minimo di decenza istituzionale e si dimetta: inutile chiedere al sindaco di assumersi la piena responsabilità di questa penosa vicenda, impegnato com’è a cercare fortuna in giro per l’Italia mentre la città soffoca per la sua incompetenza. Resta una domanda, che meriterebbe almeno una risposta: ma come mai Biondi si ostina a voler tenere sotto il suo controllo il corpo di Polizia Municipale?».
«In una nota indirizzata alla Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Interno presieduto dall’ex Prefetto Piantedosi, ribadisce che ‘il ruolo di Comandante può essere attribuito solo a personale appartenente ai ruoli della polizia locale, poiché tali figure sono reclutate con specifici requisiti professionali che le abilitano allo svolgimento di funzioni di polizia giudiziaria, sicurezza pubblica e polizia stradale’. Un sonoro schiaffo al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e a Marsilio i quali hanno imposto a Sospiri di modificare la norma».
Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci che aggiunge: «Ma é un duro colpo soprattutto al sindaco dell’Aquila e alla sua giunta che negli ultimi ani ha fatto di tutto per mettere a capo dei vigli urbani figure a lui vicine, scelte in particolare tra i dirigenti comunali e che ogni volta sono state sonoramente bocciate dal Tar e dal Consiglio di Stato, a cui il Comune, quindi noi, ha dovuto pagare le spese legali. L’ultima nomina, quella dell’Architetto Marco Marrocco è stata possibile grazie ad un emendamento targato destra regionale, con cui Marsilio ha voluto dare una sponda al sodale Biondi. Ebbene Piantedosi bacchetta anche Marsilio visto che secondo gli uffici del Ministero dell’Interno l’emendamento approvato ‘sembra porsi in contrasto e superare l’orientamento espresso dalla giustizia amministrativa’ e che, conferendo un incarico di Comandante anche in assenza di requisiti per la qualifica di pubblica sicurezza, ‘sembra eludere la normativa e con ciò invadere la sfera di competenza dello Stato nella materia dell’ordine e sicurezza pubblica’. I Fratelli d’Italia devono smetterla di sentirsi al di sopra della legge»
«All’Aquila si nomini subito una figura congrua e legittima a capo della polizia municipale. La città ne ha particolarmente bisogno vista anche l’evidente necessità di una maggiore sicurezza urbana e considerato il farwest serale nelle vie della città del capoluogo di regione e nelle frazioni totalmente abbandonate da anni», conclude.
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