11 Dicembre 2025 - 09:47:07

di Vanni Biordi

Le coincidenze, talvolta, sembrano suggerire un disegno più ampio. Così è apparso il 5 dicembre ad Alfedena, quando l’avvio dei lavori di Itinerario di Convivenza ha quasi incrociato, nello stesso istante, l’accensione della Fiamma Olimpica da parte del Presidente Sergio Mattarella, inaugurando ufficialmente il percorso verso Milano Cortina 2026. Un parallelismo che molti hanno letto come un segnale: il convegno ideato da Arturo Como, dedicato alle difficoltà dello Sci di Fondo in Abruzzo e nel Centro-Sud, porta con sé richieste e contenuti che meritano ascolto.

La luce simbolica della Fiamma Olimpica ha fatto da contrappunto agli interventi dei più di venti relatori, tutti concordi nel ribadire che Alfedena rappresenta una cerniera naturale tra l’Alto Sangro turistico-sportivo e il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Una posizione che va tutelata e rilanciata. Come una staffetta ideale, anche il paese ha avuto i suoi “tedofori”: esperti, amministratori, tecnici, studenti degli istituti Serpieri e Patini-Liberatore, chiamati a raccogliere e trasmettere un’eredità culturale e sportiva.

Il messaggio finale, condiviso in modo pressoché unanime, è stato netto: lo Sci di Fondo è identità, educazione, integrazione, benessere. È un presidio sociale e culturale che oggi necessita di impiantistica d’innevamento per sopravvivere ai cambiamenti climatici. Un appello che ha trovato eco sin dall’apertura dei lavori, scandita dall’Inno di Mameli.

Il sindaco di Alfedena ha introdotto la giornata, seguito dall’intervento emozionato di Arturo Como, che da anni si batte per la disciplina, anche attraverso il protocollo d’intesa tra otto comuni del comprensorio. La FISI ha manifestato grande stima nei suoi confronti: Carlo Dal Pozzo, Paolo Rivero, Tommaso Tamburro, il pluricampione Marco Albarello, Massimo Ferella e Angelo Ciminelli hanno riconosciuto il valore del suo impegno. Albarello ha definito Como e il sindaco Caruso “combattenti lungimiranti”, sottolineando come Castel di Sangro sia ormai un polo sportivo nazionale.

Molti gli interventi istituzionali. Maurizio Scelli ha evidenziato il legame tra sport, volontariato e crescita civile. Rosa Pestilli ha portato l’esperienza del progetto On The Road, mentre il vescovo Michele Fusco ha richiamato il valore del “custodire” giovani, territorio e responsabilità sociale. Luciano Sammarone, direttore del Parco, ha ricordato che convivenza tra ambiente e impianti è possibile, se guidata da visione e concertazione.

Antonino Salvia ha richiamato il ruolo educativo dello sport, dentro e fuori le carceri. Davide Ippolito, da New York, ha parlato di reputazione territoriale come risorsa strategica. L’assessore regionale Mario Quaglieri ha invitato la politica locale a “mordere” di più per difendere una storia sportiva che appartiene all’Abruzzo. La dirigente Luigina D’Amico ha ribadito il ruolo della scuola come ponte tra comunità e futuro.

Il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, ha richiamato la necessità di unire sentimento e pragmatismo, mentre il professor Sergio Di Vito ha definito lo Sci di Fondo “una filosofia di vita”. Francesco Longobardi ha ricordato come lo sport possa sottrarre i giovani alla devianza, e Ciro Borrelli ha sottolineato che l’impiantistica richiesta da Como è una risposta moderna e sostenibile al cambiamento climatico.

Sono arrivati anche i messaggi del senatore Etelwardo Sigismondi, del Maestro del Palio Roberto Di Jullo e del campione paralimpico Onety Tapia, tutti concordi nel riconoscere il valore culturale e sociale dell’iniziativa.

La giornata si è conclusa con la prima edizione del Premio Itinerario di Convivenza, moderata dalla poetessa Cesira Donatelli. Un evento che ha generato nuove collaborazioni e consapevolezze, confermando che, per molti, Arturo Como e Alfedena rappresentano un binomio inscindibile, fatto di passione, memoria e visione.