13 Dicembre 2025 - 11:27:37

di Vanni Biordi

Il XIX Congresso Nazionale e Assemblea dell’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, protagonista del fine settimana a L’Aquila, è stato molto più di un semplice incontro istituzionale.

Si è configurato come una vera e propria chiamata all’azione, un monito per il Governo e per la classe dirigente italiana, affinché le aree interne e montane vengano finalmente riconosciute non come periferie da assistere, ma come risorsa strategica fondamentale per la tenuta socio-economica del Paese.

Sotto il titolo programmatico “Comuni e Comunità Insieme – Quale democrazia, coesione e impegno negli Enti locali. La montagna italiana è speranza“, la giornata si è sviluppata attraverso un confronto serrato tra sindaci, presidenti di Provincia, senatori, deputati e membri di Governo. A fare gli onori di casa, il sindaco dell’Aquila e Presidente ANCI Abruzzo, Pierluigi Biondi, insieme con il Presidente della Provincia, Angelo Caruso, e al Presidente UNCEM, Lorenzo Berardinetti.

Il primo blocco dei lavori ha messo in luce la necessità di rafforzare la sinergia tra i diversi livelli di governance. La discussione si è concentrata sulla gestione delle risorse idriche, forestali e naturali, elementi che, se gestiti in modo sostenibile, possono innescare cicli economici virtuosi.Per il Governo, la montagna è al centro delle strategie di coesione territoriale per l’utilizzo dei fondi europei.

Il nocciolo della questione è stato identificato nella capacità di tradurre i fondi PNRR in progetti concreti che contrastino lo spopolamento e migliorino i servizi essenziali, come sanità, scuola, trasporti. È stato posto l’accento sulla necessità di una legislazione più agile per la tutela e la valorizzazione delle aree protette, vero volano turistico e ambientale.

​​La sessione pomeridiana di venerdì, intitolata “Le sfide territoriali della Montagna. Per una nuova centralità“, ha visto un’attenzione particolare alla ricostruzione post-sisma, con gli interventi di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile. La gestione delle emergenze e la ricostruzione rapida e trasparente sono state presentate come best practices da estendere a tutte le aree fragili del Paese.

L’UNCEM ha avanzato una proposta chiara: superare la logica delle mille piccole leggi e strutturare un testo unico per la montagna, che garantisca certezza normativa e strumenti finanziari adeguati. L’obiettivo è riattivare la filiera della montagna, dall’agricoltura eroica all’artigianato di qualità, fino al turismo lento e sostenibile.

Il Presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, nelle conclusioni, ha ribadito che «la montagna non è un costo, ma un investimento. Dobbiamo assicurare che le nuove generazioni possano scegliere di vivere e lavorare nelle nostre terre con pari opportunità rispetto alle grandi città». Il congresso lancia anche un appello all’unità, un invito a trasformare la fragilità in forza, facendo leva sul senso di comunità che anima.