14 Dicembre 2025 - 12:27:10

di Tommaso Cotellessa

«Centinaia di associazioni sportive abruzzesi sono oggi letteralmente beffate dalla gestione della destra di Marsilio». È una denuncia durissima quella lanciata dal consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che punta il dito contro le politiche della Giunta regionale in materia di sport e finanziamenti pubblici.

Secondo Paolucci, le associazioni che ogni giorno promuovono attività sportiva, educazione, inclusione sociale e rispetto delle regole si ritrovano a ricevere contributi simbolici, «poche decine di euro quando va bene, in alcuni casi addirittura 5 euro complessivi». Il tutto attraverso la Legge regionale 2/2018, la legge organica sullo sport e sull’impiantistica sportiva, approvata quando Paolucci era assessore allo Sport e al Bilancio nel governo di centrosinistra.

«Era una norma pensata per garantire regole chiare, criteri oggettivi e pari opportunità a tutte le associazioni sportive – ricorda Paolucci – e ha funzionato finché abbiamo governato. Oggi, invece, viene svuotata e svilita».

Il nodo centrale della polemica riguarda il rifinanziamento della legge per il 2025. La Giunta di centrodestra ha stanziato appena 244.000 euro per l’intera regione, una cifra che Paolucci definisce “irrisoria” se rapportata alle migliaia di associazioni sportive dilettantistiche e società che operano in Abruzzo.

«Con questi fondi – spiega – i contributi raramente superano i 350 euro. In molti casi parliamo di 100 euro o anche meno. Quale campionato, torneo o evento si può organizzare con simili risorse? E quale attività si può svolgere rispettando sicurezza e competenza professionale?».

Secondo il capogruppo PD, finanziare in questo modo la legge regionale sullo sport equivale a trasformarla “in una scatola vuota” e a mancare di rispetto a un mondo che svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale ed educativo.

«Ma la critica più pesante riguarda il ricorso alle cosiddette leggi omnibus, attraverso le quali – sostiene Paolucci – vengono distribuiti milioni di euro di contributi discrezionali, spesso inseriti con maxi-emendamenti e modifiche notturne alla legge di bilancio, senza bandi pubblici né criteri trasparenti. Il meccanismo è semplice e gravissimo – accusa –: la Regione dispone di un plafond discrezionale, senza graduatorie e senza una reale verifica dell’utilità sociale dei progetti. I fondi vengono assegnati per segnalazione politica e le associazioni sanno perfettamente quale consigliere ringraziare».

Un sistema che, secondo Paolucci, genera una doppia ingiustizia. Da un lato, le associazioni virtuose partecipano ai bandi della L.R. 2/2018, rispettano tutte le regole e ricevono “briciole” perché il fondo è stato ridotto al minimo. Dall’altro, realtà considerate “amiche”, che spesso non avrebbero nemmeno i requisiti per vincere un bando ordinario, ottengono contributi diretti ben più consistenti.

«I numeri parlano chiaro – sottolinea Paolucci – contributi da 5 o 6 euro a associazioni strutturate e meritevoli, a fronte di finanziamenti da 10.000 euro assegnati in modo discrezionale. Società che competono a livello nazionale passano da contributi di 8.000 euro a 15 euro, mentre associazioni di ambito esclusivamente locale ricevono migliaia di euro fuori da ogni criterio di merito».

Una situazione che, per il capogruppo del Partito Democratico, non può essere definita politica sportiva. «È un uso distorto delle risorse pubbliche – conclude – applicare la legge ordinaria significa garantire pari dignità a tutti, premiare chi lavora seriamente e restituire credibilità alle istituzioni. È quello che abbiamo fatto quando governavamo. Ed è ciò che oggi il centrodestra sta scientemente smantellando».