15 Dicembre 2025 - 18:50:00

di Martina Colabianchi

Il Parco della Luna al centro di un infuocato dibattito in Consiglio comunale, a L’Aquila, che ha visto la partecipazione delle associazioni coinvolte, ma non della Giunta comunale assente in toto.

Si tratta del progetto per il recupero di un’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio, in particolare dei due edifici B4 e B6, per cui a fine luglio è stata affidata la progettazione esecutiva, mentre a inizio ottobre è stata indetta la conferenza dei servizi.

Da subito, le minoranze comunali e le associazioni, che in questi anni hanno animato l’area, hanno lanciato l’allarme su un possibile cambio di funzioni degli spazi rispetto al progetto originario, con conseguente annichilimento della loro primaria vocazione culturale e sociale.

Proprio sul fronte della futura gestione degli spazi, le opposizioni chiedono quindi che ci sia un reale coinvolgimento delle associazioni che fino ad ora è mancato. Lo hanno fatto con un ordine del giorno respinto, però, con 13 voti contrari e 7 favorevoli.

«Quello che chiediamo è chiarezza, ovvero capire quali sono le intenzioni del Comune e della Asl 1 dell’Aquila sull’eventuale permuta, alienazione o comodato d’uso dei due edifici che sono coinvolti nel Parco della Luna – spiega il consigliere comunale Avs Lorenzo Rotellini -. Chiediamo, poi, di stabilire una volta per tutte il coinvolgimento delle associazioni che nella fase iniziale di progettazione non sono state coinvolte. Adesso c’è bisogno di farlo, di farle diventare parte importante nel processo della futura gestione dei due padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico, studiare un modello di gestione, la possibilità di reperire delle risorse certe per poter gestire questi edifici».

«La vocazione originaria rischia di essere persa perché non ci sono certezze su successiva permuta o alienazione dei beni da parte del Comune, quindi c’è la possibilità di vedere riammodernate quelle strutture, ma di non entrare mai in possesso di queste. Quindi, diventerà difficile per la Asl farne una gestione culturale, turistica e sociale. Il Comune dell’Aquila, ad oggi, è solamente stazione appaltante».

Nelle stesse ore, fuori da Palazzo Margherita, componenti del collettivo Case Matte hanno manifestato contro il loro ipotizzato sgombero, tornato nelle parole del capogruppo di Fratelli d’Italia Leonardo Scimia che in un intervento in aula ha sottolineato la necessità di garantire che le associazioni svolgano le loro attività entro un perimetro di legalità.

Ciò che chiedono le opposizioni, invece, è che Case Matte continui a vivere in quell’area in modo tale da non interrompere le attività sociali e culturali portate avanti in questi anni.