15 Dicembre 2025 - 11:50:43
di Beatrice Tomassi
A due anni dalla decisione della Giunta regionale targata Marco Marsilio di tagliare il 98% della Riserva naturale del Borsacchio dagli originari 1140 ettari a poco più di 24, l’area protetta torna sul tavolo del Consiglio regionale di martedì 16 dicembre.
Una vicenda che continua ad alimentare tensioni politiche e proteste. Guide del Borsacchio e Wwf Abruzzo promettono battaglia, con un sit-in proprio in occasione della riunione dell’assise.
Alla sua vigilia, il Patto per l’Abruzzo, guidato da Luciano D’Amico, torna ad esprimere la sua contrarietà alla riperimetrazione con una conferenza ad hoc.
«Noi chiediamo che venga cancellato quello sciagurato emendamento votato nel cuore della notte all’improvviso senza ascoltare le parti interessate – dichiara con decisione il consigliere D’Amico – Lo abbiamo gridato a gran voce, quell’emendamento ha dei profili di incostituzionalità, il Governo lo ha sancito, tant’è che ha chiesto alla Regione in base alla leale collaborazione di modificare quell’emendamento o di cancellarlo, insomma di eliminare i profili di incostituzionalità».
«Il Governo regionale – prosegue il leader del Patto per l’Abruzzo – propone un aggiustamento dell’emendamento, una sorta di sterilizzazione della incostituzionalità, noi invece chiediamo a gran voce ancora una volta di ripristinare l’assetto della riserva precedente a questo emendamento e poi eventualmente sentendo le parti interessate di discutere del futuro di quell’area di grande pregio per la Regione Abruzzo e di grande potenziale di sviluppo economico».
Per l’opposizione non è solo una questione di confini, ma anche di visione. Le aree protette generano valore attraverso turismo responsabile, filiere agroalimentari di qualità e servizi ecosistemici che non possono essere replicati altrove.
Ogni ettaro sarebbe, dunque, un moltiplicatore di valore. Rinunciare a questo significa, per il Patto per l’Abruzzo, perdere competitività e attrattività.
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