16 Dicembre 2025 - 18:01:46

di Redazione

La Corte d’Appello dell’Aquila si è riservata la decisione in merito al ricorso presentato dai legali della famiglia del bosco di Palmoli, contro la sospensione della potestà genitoriale di Nathan e Catherine e l’allontanamento dei tre figli minori, trasferiti in una casa famiglia di Vasto.

Nel fascicolo contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni dell’Aquila, degli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas hanno sottolineato la mancanza di criteri di emergenza ed eccezionalità che giustificassero l’intervento delle forze dell’ordine. Nella vicenda inoltre, è venuto completamente meno un passaggio ritenuto fondamentale, previsto dalla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e recepito in Italia dalla giurisprudenza, ovvero l’ascolto dei minori che, secondo la difesa, è stato completamente disatteso.

Nel fascicolo per l’udienza, i legali hanno ripercorso i punti chiave della vicenda e dell’ordinanza, evidenziando l’assenza, nel fascicolo, di documenti che certificavano l’istruzione dei minori. Sottolineando inoltre che l’istruzione parentale, garantita dalla Costituzione, non è stata omessa né utilizzata in modo elusivo. Per uno dei figli in età scolare i genitori avevano chiesto e ottenuto l’ammissione all’esame di idoneità in una scuola statale, con rilascio dei relativi attestati, documentazione che è stata acquisita solo dopo l’emissione dell’ordinanza.

Quanto alla cosiddetta deprivazione tra pari, contestata nell’ordinanza, gli avvocati hanno chiesto se sia stata effettivamente accertata o desunta dal fatto che i minori non frequentassero la scuola. Al riguardo la difesa richiama le testimonianze dei vicini di casa, secondo i quali i bambini giocavano con i loro pari, si recavano nel parco, frequentavano persone. Testimoni che, secondo gli avvocati, sarebbe stato opportuno ascoltare in sede giudiziale così come sarebbe stato opportuno l’intervento di figure come il mediatore linguistico o familiare.

La Corte d’Appello ha 60 giorni di tempo per adottare un provvedimento a partire dalla data di presentazione dell’istanza di ricongiungimento familiare; il termine scade il prossimo 27 gennaio. Questo procedimento giudiziario si incrocia con quello sub judice del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila relativo all’udienza di comparizione delle parti dello scorso 4 dicembre, quando, anche in quella circostanza, i giudici si erano riservati la decisione.