17 Dicembre 2025 - 10:49:17

di Redazione

«Continueremo a monitorare la questione della riqualificazione dell’area dell’ex ospedale di Collemaggio e del parco della Luna. Dal sindaco, dalla Giunta e dalla maggioranza c’è stato solo un atteggiamento di disprezzo».

Lo ha detto la consigliera di opposizione Simona Giannangeli, nel corso di una conferenza stampa convocata questa mattina insieme ai colleghi consiglieri di minoranza Stefania Pezzopane, Lorenzo Rotellini ed Enrico Verini, per commentare gli esiti del Consiglio comunale straordinario sul parco della Luna che ha visto l’intervento di molte associazioni che hanno operato e operano all’interno dell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.

«Biondi non è un sindaco – ha aggiunto la Giannangeli – Non ha il senso istituzionale di quello che vuol dire ricoprire questa carica. Ha lasciato i lavori del Consiglio, ha rilasciato interviste, non si è posto dinanzi a coloro che erano venuti a riferire su un tema così importante. Così hanno fatto Giunta e consiglieri di maggioranza, quindi di nuovo un atteggiamento squalificato su un tema fondamentale perché abbiamo ancora una volta compreso come tutte le realtà che operano nell’area dell’ex ospedale psichiatrico in questi anni hanno prodotto benessere sociale con attività. Il sindaco ha disprezzato, eludendo ogni confronto e non siamo stupite di questo. Chiaramente continueremo la mobilitazione perché quell’area ha un vincolo di destinazione socio-sanitaria e quindi non intendiamo arretrare».

Rotellini ah quindi spiegato che l’obiettivo primario per il parco della Luna era «di creare un polo a scppo sciale, culturale e ricreativo. Ad oggi questa visione è stata completamente distrutta dalla Giunta. L’area vedrà solo un’operazione immobiliare con il riconsolidamento e ristrutturazione dei padiglioni b4 e b6 e la pulizia dell’edificio b8. Quello che chiedevamo in Consiglio comunale era di capire quale fosse il destino dell’area dopo lo stravolgimento del progetto da parte di Biondi e company, ovvero quello di tornare a coinvolgere le associazioni nella fase di progettazione, cosa che non hanno voluto fare. Dalla Giunta non abbiamo ricevuto risposte, sindaco e giunta non si sono presentati in aula. La maggioranza non ha partecipato alla discussione, salvo poi intervenire ed offendere le associazioni che hanno partecipato e speso tempo su un progetto in cui credono».

Sulla questione, con una nota, interviene anche l’associazione Donne Terremutate che sottolinea come «La ricchezza del dibattito animato dagli interventi delle associazioni invitate non ha dato l’esito sperato. L’ordine del giorno che impegnava il Sindaco e la Giunta a ripristinare un percorso di dialogo e trasparenza tra amministrazione comunale e associazioni sul destino del progetto, è stato bocciato dalla maggioranza con 13 voti contrari a fronte dei 7 voti favorevoli dell’opposizione».

«L’associazione Donne TerreMutate condivide e sostiene l’impegno delle associazioni che hanno finora abitato Collemaggio, impegno teso a difendere il futuro e la vocazione del progetto frutto di un percorso partecipato pensato ad hoc per un luogo riconosciuto come un bene comune. Snaturarlo sarebbe un danno gravissimo – aggiunge la nota – Riconosciamo il valore di difendere un bene pubblico come “bene comune”, che sia di natura storica, culturale o paesaggistica. Riteniamo che tutta l’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio debba essere risanata e riparata per dare nuova vita alla cura, alla solidarietà, alla socialità, per offrire i suoi splendidi spazi alla città, per riscattare le vite di tutte e tutti coloro che vi hanno abitato in condizioni, a volte inumane, dettate dallo stigma e dal pregiudizio».

«Ricordiamo che la nostra associazione promuove la realizzazione di una Casa delle donne, la sede sarà nell’edificio ex-brefotrofio che si affaccia sul piazzale di Collemaggio: un progetto, pensato, desiderato che sta per diventare realtà e che potrà realizzare un luogo di accoglienza e di incontro, un luogo speciale perché accoglierà il Centro antiviolenza per le donne, un luogo di cultura, di ricerca, di servizi – prosegue l’associazione – Un bene pubblico, ‘bene comune’, che viene riconsegnato alla città utilizzando denaro pubblico, che va tutelato da ogni forma di strumentalizzazione a danno del suo valore identitario».

«Quando decidemmo di affidare all’arte pubblica di Off Site Art una installazione che rendesse “vivo” un luogo distrutto e che trasformasse in “bellezza” l’anonimo aspetto di un cantiere impalcato, la scelta fu quella di regalare alla città gli scatti in bianco e nero di Letizia Battaglia, una donna forte e coraggiosa che utilizzava una macchina fotografica per raccontare i suoi luoghi preferiti, il valore della socialità, il valore della bellezza – conclude – Scegliere lei non fu una scelta casuale, così come scegliere la Casa delle donne in un’area della città come Collemaggio, dove bellezza, socialità, aggregazione e cultura abitano da tanti anni».