17 Dicembre 2025 - 18:13:53

di Vanni Biordi

Un appello formale e dai toni accorati è stato inviato all’Ambasciata della Repubblica di Polonia a Roma per chiedere un intervento immediato nella vicenda di Karol Brożek, il cittadino polacco di 44 anni disperso da quasi un mese sul massiccio del Gran Sasso.

A scrivere è stata Joanna Pietrzak, ex compagna dell’uomo, che ha firmato la comunicazione a nome di una comunità online composta da oltre quattromila persone impegnate nel sostegno alle ricerche.

La lettera, indirizzata alla rappresentanza diplomatica polacca, sottolinea la «situazione estremamente urgente» e richiama l’attenzione sul fatto che, nella mattinata odierna, non risultano attività di ricerca attive da parte delle autorità locali, nonostante le condizioni meteorologiche siano ancora favorevoli. Un dettaglio che, secondo i promotori dell’iniziativa, rischia di compromettere ulteriormente le possibilità di ritrovare il disperso, soprattutto alla luce delle previsioni di un peggioramento del tempo atteso nei prossimi giorni.

La richiesta rivolta all’Ambasciata polacca riguarda un coinvolgimento diretto, con l’obiettivo di sollecitare un contatto immediato con le autorità italiane competenti: dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico alle istituzioni locali. Nel testo si chiede di intensificare le ricerche in regime di urgenza e di garantire un coordinamento delle azioni consolari, oltre a fornire informazioni chiare e tempestive sulle iniziative intraprese e sulle eventuali ulteriori possibilità di intervento.

La comunità firmataria, che ha già avviato una petizione popolare, annuncia la volontà di proseguire nel dare visibilità alla vicenda e di rivolgersi, in mancanza di risposte rapide, alle istituzioni competenti per la tutela dei cittadini polacchi all’estero. Una mobilitazione che si alimenta anche della forte partecipazione emotiva di chi, da settimane, segue gli sviluppi delle ricerche e condivide aggiornamenti, testimonianze e ipotesi sui canali digitali dedicati.

Un elemento di speranza era arrivato giovedì scorso, quando a Campo Imperatore è stato ritrovato vivo Pirat, uno dei due cani di Brożek. L’animale, visitato in clinica veterinaria e dimesso nell’arco di poche ore, tre giorni fa è stato riportato, per una breve uscita controllata, nei luoghi dove aveva vagato da solo per oltre venti giorni. L’obiettivo era verificare se, tornato nell’ambiente dove era stato individuato, il cane mostrasse reazioni significative o si dirigesse spontaneamente verso punti d’interesse. L’escursione, tuttavia, non ha prodotto riscontri utili.

Il ritrovamento di Pirat ha comunque rafforzato la convinzione che Brożek possa trovarsi ancora in zone impervie del massiccio, dove la sopravvivenza diventa ogni giorno più difficile. La comunità chiede dunque un impegno straordinario, sottolineando che ogni ora persa riduce drasticamente le possibilità di esito positivo.

La vicenda, che ha già suscitato attenzione mediatica in Polonia e in Italia, si intreccia con il tema più ampio della tutela dei cittadini all’estero e della cooperazione tra istituzioni nazionali e locali. Per questo, l’appello a Roma assume un valore che va oltre il singolo caso, diventando simbolo di una richiesta di responsabilità e di solidarietà internazionale.