18 Dicembre 2025 - 11:36:53

di Redazione

«In questi giorni, il Tribunale dell’Aquila ha dichiarato nullo uno dei licenziamenti individuali effettuati dall’azienda ai danni di alcuni lavoratori e lavoratrici in concomitanza dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo».

Lo scrive in una nota l’ufficio legale della Cgil L’Aquila a proposito della vertenza dei lavoratori Dante Labs.

In particolare, il Tribunale dell’Aquila, «sulla base del ricorso avverso il licenziamento presentato dall’avvocato della Cgil, Carlo de Marchis, e per l’effetto della declaratoria di nullità del licenziamento comminato dalla società Dante Labs, ha ripristinato la legalità, riconoscendo e tutelando i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici», prosegue la Cgil.

La Cgil sottolinea che Tribunale , «ha disposto, in via ulteriore, la reintegrazione della lavoratrice nel posto di lavoro e il risarcimento del danno a suo favore nella misura della retribuzione maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione, oltre al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per tutto il periodo intercorso fra il licenziamento e la reintegrazione e alla condanna della società al pagamento delle spese di giudizio».

«Ci chiediamo, quindi, a questo punto, se sia ammissibile che la società Dante Labs (che, ricordiamo, essere per il 17% circa di proprietà della Fi.R.A. S.p.A. Unipersonale, e cioè della società in house della Regione Abruzzo, a totale capitale pubblico, che rappresenta lo strumento di attuazione della programmazione economica regionale e che concorre allo sviluppo e al riequilibrio socio-economico e territoriale dell’Abruzzo, per il raggiungimento della piena occupazione sul territorio e per la valorizzazione di tutte le risorse imprenditoriali regionali) abbia agito in via del tutto illegittima nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, nonché del territorio aquilano, nel quale la stessa società, nella delicata fase di avvio dell’attività imprenditoriale, aveva trovato sostegno da parte dei cittadini e delle cittadine, della politica e delle istituzioni che l’hanno finanziata», prosegue il sindacato.

«Possiamo solo limitarci a constatare i fatti che, ancora una volta, dimostrano che la società Dante Labs non ha avuto alcuna responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e lavoratrici coinvolti, di tutti i cittadini e cittadine dell’Aquila, delle istituzioni e del nostro territorio – aggiunge Cgil – Dal canto nostro, continueremo l’attività vertenziale per garantire i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che, con abnegazione e responsabilità, hanno prestato, ciascuno, la propria attività lavorativa all’interno della società Dante Labs».

E’ trascorso più di un anno dalla cessazione di circa cinquanta rapporti di lavoro all’interno della società Dante Labs.

«Circa cinquanta lavoratrici e lavoratori alle dipendenze della Dante Labs sono stati espulsi dai processi lavorativi, chi licenziato, chi dimesso per giusta causa. Non possiamo esimerci dall’evidenziare che, oggi, a distanza di più di un anno, tutti questi lavoratori e lavoratrici, in parte dimessi per giusta causa, in parte licenziati senza preavviso, anche al di fuori e a ridosso di una procedura di licenziamento collettivo mai concretizzata dalla società, non hanno ancora nemmeno percepito il TFR, né tutte le spettanze maturate in corso di rapporto», conclude.