Ok per la norma della Regione Puglia sul salario minimo. Il Patto per l’Abruzzo pronto a presentare il testo anche per la nostra Regione

18 Dicembre 2025 - 18:24:25

Il salario minimo di nove euro l’ora negli appalti commissionati dalla
Regione non è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale,
dando via libera alla normativa della Regione Puglia. È un passaggio
importante, raccolto con entusiasmo dal Patto per l’Abruzzo che è pronto
a presentare lo stesso intervento nella nostra regione, con il fine di
contrastare il lavoro povero che in Abruzzo assume i connotati di una
vera e propria emergenza.

“Il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge della Regione
Puglia è fondamentale per la tutela dei lavoratori e per la qualità
della spesa pubblica – commentano i consiglieri regionali del Patto per
l’Abruzzo – nella nostra proposta, che porta la prima firma di Luciano
D’Amico e poi sottoscritta da tutto il Patto, tra i criteri di selezione
delle imprese che partecipano alle gare d’appalto, inseriamo l’obbligo
di garantire una retribuzione oraria minima ai dipendenti, nel pieno
rispetto delle competenze statali e della contrattazione collettiva. La
Regione Abruzzo eserciterà così le proprie prerogative su appalti,
concessioni e affidamenti regionali; enti, agenzie e società
partecipate; beneficiari di fondi, contributi e incentivi regionali;
programmi di politiche attive del lavoro e formazione professionale.

Legare l’uso delle risorse pubbliche al rispetto di standard minimi di
dignità salariale – continuano – non è solo una questione etica, ma è
una scelta che incide sulla competitività del sistema. Il lavoro povero
genera una catena di criticità che deve essere spezzata: riduce il
potere d’acquisto, frena i consumi, indebolisce la domanda interna e, di
conseguenza, la crescita economica. Un’economia basata su salari bassi è
un’economia fragile, che alimenta precarietà e spinge i giovani a
lasciare la regione. In Abruzzo l’80% dei nuovi contratti è precario,
il salario medio è sotto la media nazionale e la disoccupazione
giovanile sfiora il 30%. Ogni anno oltre 4.000 giovani lasciano la
regione.

Davanti a questi dati certificati non basta più limitarsi a enunciare
con toni entusiastici il saldo tra occupati e disoccupati, servono
misure concrete ed efficaci che rendano il lavoro volano per l’economia,
per questo presentiamo questa Proposta di Legge regionale e siamo pronti
a discuterne con le parti sociali, le associazioni datoriali e
sindacali. Auspichiamo che anche la maggioranza di destra in Consiglio
regionale voglia attivarsi per contribuire all’approvazione della norma
senza ostacolarla. L’Abruzzo ha bisogno di questi interventi: garantire
un salario minimo negli appalti significa orientare il mercato verso
imprese sane, capaci di competere sulla qualità e non sul ribasso dei
diritti. È un investimento sul capitale umano e sulla stabilità sociale,
che produce benefici anche in termini di produttività e attrattività del
territorio. L’obiettivo è chiaro: approvarla entro i primi tre mesi del
2026″, concludono.