21 Dicembre 2025 - 15:18:33

di Martina Colabianchi

Un silenzio assordante da parte dei rappresentanti politici del centrodestra in Regione Abruzzo e al Comune dell’Aquila, mentre il capoluogo perde il proprio ufficio dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a favore di Pescara.

E’ l’accusa mossa dal consigliere regionale Dem Pierpaolo Pietrucci e dal consigliere comunale di L’Aquila Nuova Paolo Romano, che tornano sul declassamento delle dogane a L’Aquila che diventa, in seguito al nuovo ordinamento, unico capoluogo di Regione a non avere un UADM.

«Nel corso della settimana – dichiarano – si è avuta l’ennesima conferma di questo disinteresse attraverso la conferenza dei capigruppo svoltasi in Consiglio regionale, richiesta proprio per affrontare la questione delle Dogane aquilane. Un confronto che ha dimostrato quanto poco la maggioranza di governo regionale tenga a una vicenda strategica per il territorio. Altro che rilancio delle aree interne: solo propaganda e fandonie».

«Di fronte a questa realtà gravissima nessun esponente del centrodestra ha ritenuto di assumere una posizione chiara. Anzi – proseguono -. All’interno dell’Agenzia delle Dogane continua a regnare l’incertezza, con uno spezzatino di competenze che appare come una vera e propria beffa. Ancora oggi non è chiaro quali funzioni e quale personale saranno assegnati all’ufficio tecnico di supporto per le regioni Lazio e Abruzzo. Secondo il sindaco questo assetto avrebbe dovuto rappresentare un rilancio per il territorio; la realtà, invece, racconta altro: all’Aquila operano attualmente solo cinque dipendenti, mentre la restante parte dei circa trenta è stata collocata a Roma. Una fotografia che smentisce clamorosamente la propaganda del primo cittadino».

«La responsabilità è evidente e ha nomi e cognomi precisi: Fratelli d’Italia, a livello nazionale e locale, e il Governo Meloni, che hanno ideato e sostenuto una riforma che sta producendo effetti negativi sull’assetto organizzativo dell’Agenzia a tutti i livelli e che ha consentito, nei fatti, che l’Aquila venisse trattata come un territorio di serie B. Si colpisce la città proprio mentre è ancora in corso la ricostruzione economica e sociale. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non è un semplice ufficio amministrativo, ma una vera e propria infrastruttura economica, fondamentale per lo sviluppo, la competitività e il sostegno alle imprese del territorio».

«Alle responsabilità nazionali del Governo Meloni – continuano Pietrucci e Romano – si sommano quelle politiche locali di chi oggi governa la Regione Abruzzo e il capoluogo di regione: una classe dirigente incapace di reagire, di difendere l’Aquila e di contrastare una scelta profondamente sbagliata, subita passivamente. Si è passati dal progetto di rilancio e sviluppo economico messo in campo dal centrosinistra con Restart a un declassamento delle Dogane che impoverisce il territorio, senza che nessuno abbia sentito il dovere, neppure minimo, di chiedere scusa alla città».

«Noi continuiamo a combattere e a rappresentare un dissenso che nasce dai lavoratori, dagli operatori economici e da un intero territorio oggi costretto persino a spostarsi a Pescara per operazioni ordinarie. Un dissenso che viene da una città che rivendica uno sviluppo economico serio, strutturato e duraturo. Continueremo a chiedere con forza di fermare l’attuazione della riforma o, quantomeno, di riconoscere – attraverso le norme di prossima approvazione in Parlamento – la particolarità e la fragilità di un territorio, quello aquilano, che sta ancora uscendo dai terremoti del 2009 e del 2016. Lo faremo riportando con determinazione, in sede comunale e regionale, la questione del declassamento dell’unico capoluogo di regione e della pessima riforma dell’Agenzia delle Dogane».