23 Dicembre 2025 - 16:20:06
di Martina Colabianchi
Il bilancio di previsione 2026-2028 della Regione Abruzzo finisce nel mirino delle opposizioni, con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle che compattano il fronte del “no” denunciando quello che definiscono il fallimento politico dell’amministrazione Marsilio.
Al centro dello scontro c’è il pesante deficit sanitario, stimato in 170 milioni di euro, che secondo le minoranze condizionerebbe l’intera manovra traducendosi in tagli lineari e nuove tasse per i cittadini. Forti critiche, in particolare, sull’aumento delle addizionali Irpef, una «scure» da 40 milioni di euro che, secondo i dati della Cgil citati dal Pd, annullerebbe i benefici fiscali nazionali per i redditi medio-bassi, rendendo l’Abruzzo una delle regioni più tartassate d’Italia nonostante la fine dei mutui sanitari del passato.
Il quadro delineato dai rappresentanti Dem, il segretario Daniele Marinelli e il delegato all’economia Graziano Di Costanzo, e dai consiglieri pentastellati, Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini, descrive una regione «al palo», dove i settori produttivi come agricoltura, commercio e industria vedono i propri fondi dimezzati o ridotti a cifre marginali.
La denuncia riguarda l’intera spesa sociale: dal sostegno alla disabilità (- 7 milioni) ai servizi per il lavoro (-13 milioni), fino a istruzione e cultura. In questo scenario di austerity, le opposizioni censurano duramente la scelta della Giunta di confermare stanziamenti definiti «di propaganda», come i fondi milionari per il ritiro del Napoli Calcio o per eventi come la Notte dei Serpenti e il Festival Dannunziano, ritenuti iniqui a fronte di una sanità territoriale che costringe migliaia di abruzzesi alla mobilità passiva verso altre regioni.
«A questo si aggiunge – dicono Taglieri e Alessandrini – la scelta di riaccendere mutui regionali dopo oltre vent’anni, per un importo complessivo di circa 93 milioni di euro nel triennio, senza che durante la discussione in Commissione sia stata fornita una chiara e credibile indicazione delle opere realmente urgenti e strategiche che giustifichino un nuovo indebitamento. Dalle audizioni svolte, peraltro, è emerso che nessun assessore ha saputo dimostrare l’effettiva necessità immediata di questi mutui, confermando l’improvvisazione con cui viene costruita la manovra».
Particolare preoccupazione viene espressa per l’incapacità di spesa dei fondi straordinari: Pd e M5S evidenziano come la spesa dei fondi europei sia ferma a poco sopra il 5% e quella del Fondo Sviluppo e Coesione addirittura all’1%, nonostante si sia al quinto anno di programmazione. «Una incapacità che frena lo sviluppo e amplifica le disuguaglianze sociali e territoriali», dicono Marinelli e Di Costanzo.
Le minoranze bocciano anche il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), «un documento di quasi 300 pagine – dichiarano ancora gli esponenti Dem – privo di una vera strategia di sviluppo, ridotto a un elenco di intenti senza priorità, risorse e visione. Nessuna indicazione su infrastrutture strategiche, come il nuovo corridoio europeo Barcellona–Civitavecchia–Ortona–Ploce, né attenzione al ruolo delle città come motori di crescita, a partire dalla futura Nuova Pescara».
La battaglia politica si sposta in aula il 29 dicembre, dopo che l’ostruzionismo del M5S ha impedito alla Prima Commissione di licenziare il parere sul provvedimento. Una battaglia che si annuncia a colpi di emendamenti.
LAQTV Live