23 Dicembre 2025 - 16:03:51

di Tommaso Cotellessa

Nel periodo di Natale bambine e bambini si dilettano nello scrivere letterine a Babbo Natale, alla Befana o, per gli amanti della tradizione, al Bambino Gesù o ai Re Magi.
Quest’anno, però, anche un folto gruppo di adulti ha deciso di scrivere una lettera. Non per chiedere giocattoli o doni, ma per ottenere speranze e certezze.

Il destinatario della missiva non abita al Polo Nord né è nato in una mangiatoia. È composto invece da uomini e donne che fanno parte dell’entourage di Mival Connect, la società svizzera che nel marzo 2025 ha acquisito il 100% delle quote di Aura Materials, l’azienda con sede a L’Aquila specializzata nel riciclaggio e trattamento dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).

A scrivere sono proprio le lavoratrici e i lavoratori di Aura, che insieme alle loro famiglie chiedono ai vertici aziendali certezze per il proprio futuro.

La lettera è indirizzata all’amministratore delegato, divenuto poi “unico”, al direttore amministrativo e commerciale, ai consulenti e agli avvocati coinvolti, ma anche ad Alvarez & Marsal che, dopo quattro anni di gestione, ha consentito un passaggio definito dai lavoratori “ambiguo”, perché avrebbe “svilito la loro dignità”.

«Signori – spiegano le lavoratrici e i lavoratori – questa lettera è indirizzata a tutti voi che, nel marzo 2025, avevate riacceso le nostre speranze lavorative. Ci avevate convinti di voler fare impresa, elogiando la potenzialità produttiva della nostra realtà industriale, l’unico insediamento che ci ha permesso di ricollocarci dopo i fallimenti dell’ex polo elettronico».

Un’azienda con autorizzazioni difficili da ottenere, ma soprattutto fondata su una competenza maturata in un lavoro duro, dove “ci si sporca le mani, si soffre il caldo d’estate e il freddo tagliente d’inverno, dove tra il materiale RAEE troviamo immondizia di ogni genere e respiriamo di tutto e di più”.

«Ci avete fatto credere di essere seri – prosegue la lettera – professionisti arrivati dal Nord Italia e dalla Svizzera pronti a far decollare Aura. Avete parlato di tre turni di lavoro, ci avete convinti con l’acquisto di qualche cestello e di un mezzo per i trasporti, mai visto, dicendo di voler abbattere i costi ed eliminare fornitori inutili».

E soprattutto, ricordano i lavoratori, «ci avete detto che per la vostra etica prima venivano la dignità e la sicurezza dei lavoratori, poi il resto».

Parole che oggi suonano come promesse tradite.
«Mentre ci raccontavate queste favole – denunciano – siete stati capaci di svuotare le casse di Aura dell’ultima somma del finanziamento Invitalia, di ipotecare lo stabilimento, di trasformare la società da Spa a Srl, di non onorare i pagamenti verso i creditori aprendo una negoziazione del debito, di fermare completamente l’attività».

Nel frattempo, accusano, l’azienda ha continuato a utilizzare gli ammortizzatori sociali ordinari (CIGO), scaduti il 24 novembre 2025, perdendo tempo prezioso per quelli straordinari (CIGS).
Una gestione che, secondo i lavoratori, viola la normativa vigente: «Nonostante sindacati e istituzioni vi abbiano più volte ribadito che la tipologia di CIGS richiesta non è corretta, continuate a non presentarvi ai tavoli istituzionali, talvolta arrivando persino a denigrarli».

A tutto questo si aggiunge il mancato rispetto degli obblighi fondamentali: stipendi, periodi di malattia, welfare aziendale, buoni pasto arretrati, cassa integrazione non ancora percepita per errori mai chiariti.
E soprattutto, denunciano, «ci avete negato ciò che per ogni lavoratore italiano rappresenta la possibilità di vivere con dignità le festività natalizie: la tredicesima mensilità».

«Con la nostra tredicesima – scrivono – non ci saremmo certo potuti permettere una settimana bianca in Svizzera, dove magari trascorrerete voi le feste, ma avremmo potuto regalare un Natale sereno alle nostre famiglie, comprare un gioco ai nostri figli o nipoti».

Nonostante tutto, con dignità e compostezza, le lavoratrici e i lavoratori affermano che proveranno comunque a non far mancare un sorriso in famiglia.
E concludono: «Auguriamo a voi e alle vostre coscienze un buon Natale».

I dipendenti annunciano inoltre che il 25 dicembre 2025 si vedranno davanti ai cancelli dello stabilimento per scambiarsi gli auguri per un Natale da (p)AURA

Dal canto suo, la politica esprime vicinanza alle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori di Aura.
In sede di Conferenza dei Capigruppo del Comune dell’Aquila è stata ribadita in maniera unanime la volontà di restare accanto ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali, condividendone le preoccupazioni e sostenendo ogni iniziativa utile alla tutela dell’occupazione e della dignità del lavoro, a fronte di una crisi industriale che si protrae da mesi e che sta producendo effetti sociali ed economici sempre più gravi sul territorio.

Accanto alla necessaria vicinanza politica e istituzionale, la Conferenza ha ritenuto indispensabile compiere un passo ulteriore, avviando un approfondimento puntuale e responsabile sul piano giuridico e patrimoniale. In particolare, è stata richiamata l’esigenza di fare piena chiarezza sugli obblighi contrattuali assunti dalla società al momento del suo insediamento nello stabilimento comunale del Tecnopolo d’Abruzzo, oggetto di cessione da parte del Comune.

In questo quadro, si sta valutando di fornire un indirizzo formale, direttamente come Consiglio comunale, all’amministrazione attiva affinché attivi, tramite il Settore Avvocatura, un’istruttoria tecnica e giuridica approfondita volta a verificare il rispetto degli impegni assunti dall’ex Accord Phoenix, oggi Mival Connect.
L’attenzione è rivolta in particolare alla continuità dell’attività produttiva, al mantenimento dei livelli occupazionali dichiarati e al rispetto delle condizioni previste nell’atto di cessione dell’immobile.

Qualora emergessero inadempienze contrattuali, viene sottolineata la necessità di procedere senza indugio con le azioni legali previste, inclusa la procedura di retrocessione dell’immobile al patrimonio comunale, a tutela dell’interesse pubblico e delle risorse della collettività.

La vicenda Aura/Mival, viene ricordato, non riguarda infatti soltanto una singola azienda, ma chiama in causa l’utilizzo di fondi pubblici, il destino di un sito strategico per la ricostruzione economica post-sisma e il futuro di decine di famiglie aquilane.

Una situazione ulteriormente aggravata dal tema del sostegno al reddito, di cui i lavoratori hanno un bisogno assoluto. Attualmente sono 52 i lavoratori coinvolti nella vertenza. L’azienda ha fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria, scaduta il 24 novembre, senza che sia stata ancora attivata in modo efficace una cassa integrazione straordinaria, più volte richiesta da sindacati e lavoratori per fronteggiare la crisi in atto.

Sul piano retributivo il quadro è particolarmente grave: molti dipendenti non percepiscono regolarmente lo stipendio da mesi, risultano mensilità arretrate (per alcuni anche da agosto), non è stata corrisposta la tredicesima e permangono ritardi e anomalie nei pagamenti Inps, aggravati da errori procedurali e dalla mancata collaborazione aziendale.

Per queste ragioni, viene ribadito, continuerà un monitoraggio costante della vertenza, mantenendo un confronto serrato con sindacati, lavoratori e istituzioni competenti, anche – e soprattutto – in questo periodo natalizio che per molti non sarà uguale agli altri.

La conclusione è netta: la tutela del lavoro e del patrimonio pubblico devono procedere insieme, senza ambiguità e senza rinvii, nella convinzione che servano responsabilità, trasparenza e scelte chiare.