25 Dicembre 2025 - 12:12:53
di Beatrice Tomassi
L’esperienza della ricostruzione post-sisma dell’Aquila diventa un modello di riferimento internazionale e si mette al servizio dell’Ucraina. L’ateneo cittadino e l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione sono impegnati in un progetto europeo a supporto delle città ucraine nel difficile percorso di ricostruzione post-conflitto, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale e alla neutralità climatica.
L’obiettivo è trasformare la fase post-bellica in un’opportunità di sviluppo urbano sostenibile, resiliente e innovativo, in linea con gli standard ambientali dell’Unione Europea.
Il progetto coinvolge ventuno partner internazionali ed è coordinato dall’Università di Dresda, in Germania. Tra questi, l’Università dell’Aquila partecipa con una propria unità di ricerca composta da tredici ricercatori, guidati dai professori Alessandra Tosone, Marianna Rotilio e Danilo Di Donato.
Nell’ambito delle attività di cooperazione, è stato organizzato nel mese di dicembre un workshop internazionale dedicato alla gestione delle macerie, dei materiali di scavo e dei detriti nella ricostruzione, un tema centrale nei contesti post-sismici così come in quelli post-conflitto.
Un contributo significativo, come detto, è arrivato dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, che ha illustrato il quadro normativo e operativo della ricostruzione post-sisma, soffermandosi in particolare sul sistema di controllo delle macerie, basato su trasparenza e dati aperti, e considerato uno strumento chiave per garantire legalità, efficienza e sostenibilità ambientale nei processi di ricostruzione.
È in questo modo che un territorio colpito da una grave emergenza può diventare una risorsa preziosa per altri Paesi, contribuendo a costruire città più sicure, moderne e attente all’ambiente.
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