30 Dicembre 2025 - 16:20:59
di Beatrice Tomassi
Tra le vette del Gran Sasso e le aule del Consiglio comunale dell’Aquila continua da qualche giorno a consumarsi un vero e proprio scontro politico.
Tutto è tornato sotto i riflettori dopo un post social del consigliere regionale del Partito democratico Pierpaolo Pietrucci, che ha denunciato i disagi legati alle lunghe file registrate durante le festività a Campo Imperatore, riaccendendo così il dibattito sul futuro dell’impianto a fune.
Critiche a cui la maggioranza ha risposto parlando di “successo turistico” e bollando come irrealistica la proposta avanzata dai dem di una nuova cabinovia trifune. Secondo il centrodestra, infatti, un cantiere per una tale opera avrebbe bloccato la stazione per anni, mettendo in ginocchio gli operatori locali.
Rapidamente il botta e risposta è scivolato dalle questioni infrastrutturali sul terreno politico e personale.
Ed è proprio su questo piano che si innesta la replica del Partito Democratico, che accusa il sindaco e i capigruppo di aver evitato il merito delle questioni sollevate, preferendo trasformare il confronto in uno scontro personale.
Per il PD, la situazione di Campo Imperatore rappresenta «un manifesto di incompetenza e sciatteria» tra cantieri incompiuti, strutture fatiscenti e servizi inadeguati e incapaci di reggere l’afflusso turistico. La minoranza continua così ad avanzare la proposta di sostituzione dell’attuale funivia con una cabinovia trifune, capace di aumentare sensibilmente la portata, ridurre le attese e consentire una gestione più sostenibile dei flussi turistici.
«La funivia doveva comunque chiudere per la sostituzione delle funi, – denunciano – erano disponibili risorse economiche che non avevamo mai avuto e che non avremo mai più, quale migliore occasione per trasformare una criticità in una opportunità».
Un’occasione mancata, secondo il partito di minoranza, non per questioni economiche ma per una mera presa di posizione politica.
«La destra sta sprecando questo dono della natura, – l’affondo finale dei dem – su cui al contrario avrebbe dovuto investire con coraggio e lungimiranza, col rischio di gettare al macero anche uno dei pochi volani di sviluppo reale, concreto, per il territorio».
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