15 Ottobre 2023 - 16:44:46
di Vanni Biordi
L’Assegno Unico è entrato in vigore il 1° marzo 2022, ed è stato istituito da un decreto legislativo nel 2021. In buona sostanza si tratta di un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
Inizialmente si era deciso di cambiare gli importi con i beneficiari che, a partire dal 2024, riceveranno l’adeguamento al costo della vita che è già stato programmato. Grazie a questa rivalutazione sarebbe dovuto arrivare un incremento pari al 5,4% a cui, ovviamente, si sarebbero dovuti aggiungere gli adeguamenti alle soglie Isee.
Ma “da indiscrezioni stampa dei principali giornali economici italiani, sembrerebbe che il Governo voglia tagliare l’Assegno Unico per fare cassa in vista della prossima Finanziaria. Una scelta sbagliata sia nella forma che nel merito”. A dirlo è Roberto Santangelo, Presidente del Consiglio Comunale dell’Aquila e Vicepresidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo
“L’Assegno Unico è uno dei pilastri del welfare familiare, l’unica concreta misura per contrastare l’inverno demografico che l’Italia sta vivendo. Un Governo di centro destra non può non porre attenzione a questo tema nella propria attività politica e amministrativa. Sarà mio impegno, insieme ai colleghi dei territori, far arrivare la mia contrarietà a Roma, in modo che si faccia un passo indietro e si scelga di allocare delle risorse sulla famiglia e sulla natalità” conclude Santangelo.
Sul tema interviene anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Manuela Tursini, che rimarca l’importanza della misura: “Sono molte le famiglie, aquilane e abruzzesi, che contano sul contributo dell’Assegno Unico. Sono, infatti, risorse distribuite in base al reddito familiare e al numero di figli e un taglio di queste comporterebbe inevitabili disagi. L’Assegno Unico, inoltre, si configura come uno strumento utile a promuovere la natalità di cui il Paese ha bisogno e siamo fiduciosi che il Governo voglia continuare a muoversi in questa direzione“.
Ad onor di cronaca, però, sulle indiscrezioni trapelate, sui principali giornali economici come sostiene Roberto Santangelo, trapela anche l’ipotesi sui nuovi aumenti degli importi dell’Assegno Unico nella legge di Bilancio 2024. Il governo, con questo strumento, è chiaro che tenta di invertire la rotta della denatalità, quanto meno per la quota relativa alle difficoltà che incontrano le famiglie nel fare figli.
Sappiamo, ad esempio, che, sulle misure di riforma dell’Assegno unico e di aumento degli importi, potrebbe rientrare il potenziamento per le famiglie con più figli. In primo luogo, il governo starebbe studiando l’opportunità di eliminare il tetto di età dei 21 anni, attualmente previsto per i figli a carico.
Non solo. Tra le ipotesi di riforma dell’Assegno unico del 2024 c’è anche quella di reintrodurre alcune detrazioni fiscali legate alle spese per i figli. In particolare, si vuole percorrere la strada di far riemergere le detrazioni da affiancare all’Assegno universale. Sulla questione, rimane il dubbio della capienza fiscale delle famiglie con redditi bassi e scarsa Irpef da versare.