29 Maggio 2023 - 18:31:38
di Martina Colabianchi
“Come sono stati assegnati e su quali linee di indirizzo i fondi residui del programma Restart, se ci sono eventuali economie disponibili da rimodulare e, nel caso in cui il meccanismo del 4 per cento sia stato garantito anche ai 2,75 miliardi di euro assegnati alla ricostruzione dal governo Conte, come si intendano spendere i circa 110 milioni che dovrebbero arrivare nel cratere sismico“.
Sono le domande contenute in una interrogazione presentata dal capogruppo del Partito democratico al Consiglio comunale dell’Aquila Stefano Albano, calendarizzata per la seduta del prossimo 5 giugno, e accompagnata da un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta a riattivare il tavolo tecnico di concertazione per la pianificazione delle risorse.
“Nel 2019 – ricorda Albano – risultavano approvati 25 interventi per un valore di circa 222 milioni di euro di cui 186 assegnati, con l’insediamento della Giunta Marsilio nel 2019 si interrompe l’utilizzo della concertazione mediante il tavolo tecnico guidato dal vice presidente Lolli e diventa difficile ricostruire con esattezza lo stato d’attuazione delle risorse. Nel 2020 vengono approvate soltanto tre delibere Cipe, la prima per finanziare il Pit Terre della Baronia per 5,35 milioni, la seconda per il Gran Sasso per un valore di 8,8 milioni di euro e la terza per la mobilità elettrica del Comune dell’Aquila per 3,93 milioni. Nel 2021 sono arrivati 1,6 milioni per il progetto Nuses e nel 2022 9,5 milioni per il Pit Altopiano dell’Abruzzo con capofila Navelli“.
“A questi interventi si aggiunge soltanto la misura, promossa dal Mise, per interventi a sostegno delle imprese per un totale di 6,5 milioni – continua il testo. “Le risorse Restart – rileva il capogruppo del Pd – hanno creato e possono continuare a creare un vantaggio competitivo straordinario per il cratere sismico, a condizione che vengano inquadrate all’interno di un progetto e che il territorio abbia voce in capitolo su come pianificarne gli interventi”.
Albano chiede infine chiarezza sulla ventilata ipotesi di un nuovo bando, cosiddetto Restart 2, “che dovrebbe essere finanziato proprio con il 4% dei 2,75 miliardi di euro che il Governo Conte ha assegnato al cratere 2009 per la ricostruzione, per un ammontare di circa 110 milioni di euro”.