22 Novembre 2023 - 11:17:37
di Redazione
Tanti gli appuntamenti, nella giornata di ieri, con educatori, responsabili di case-famiglia, dirigenti scolastici, studenti, rappresentanti d’istituto, gestori delle discoteche per Amalia Di Ruocco, già prefetto e coordinatrice del progetto Comunità coesa, città sicura, voluto dall’amministrazione comunale di Avezzano con l’obiettivo di una città sicura tramite l’educazione delle giovani generazioni.
“Gli incontri sono serviti a condividere gli aspetti salienti dell’iniziativa, fare squadra, rendere più armonica e unitaria l’azione e soprattutto, passare alla fase operativa con attività nelle scuole ma anche nei luoghi di svago per lavorare su comportamenti devianti, forme di violenza ma anche quelle di maleducazione che indeboliscono la percezione di sicurezza di ogni cittadino”, precisano dall’amministrazione comunale.
Si entra nel vivo del progetto, quindi, dopo i confronti preliminari tenuti con amministratori, parroci, associazioni di categoria, sportive e culturali.
“Il contrasto dei reati– ha detto la Di Ruocco alla presenza dell’assessore Cinzia Basilico e del consigliere Maurizio Seritti – è di competenza delle forze dell’ordine e della magistratura ma la vivibilità di un territorio molto dipende anche dalla capacità e volontà dei cittadini di comportarsi correttamente, nel rispetto di se stessi, degli altri delle regole. Sono argomenti attualissimi in tutta Italia che non si affrontano solo con la repressione. La sicurezza non è un discorso né di destra né di sinistra e si affronta innanzitutto recuperando il senso delle relazioni. L’uomo non è un essere isolato vive in mezzo agli altri e con gli altri ma non sa gestire le relazioni. Serve un lavoro profondo e capillare di educazione nel quale ciascuno deve fare la sua parte”.
Su questo verteranno le prime attività con corsi di educazione alla legalità con l’intervento anche di medici per affrontare anche gli aspetti relativi agli effetti di alcol e droga sull’organismo, ma non basta. Verranno organizzati nelle scuole e non solo corsi per sviluppare le capacità di intelligenza emotiva.
Solo allenando tali capacità fin dalla più tenera età, le persone riusciranno a capire, dare un nome alle proprie emozioni e gestirle, senza far prevalere rabbia e violenza.
Tra le iniziative che partiranno presto, anche la costituzione di una cabina di regia con la partecipazione di un rappresentante per ciascuna delle categorie per coordinare le fasi operative del progetto, l’implementazione della pubblica illuminazione in talune zone, come la piazza antistante la stazione ferroviaria (piazza Matteotti), la condivisione con le associazioni di categoria di informazioni relative all’abuso di alcol da parte di minori e alla somministrazione di bevande, e campagne di comunicazione sui comportamenti a rischio e relative sanzioni.