30 Novembre 2023 - 15:00:41
di Redazione
Dal 1° dicembre al 3 marzo sarà possibile visitare al Munda la mostra “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, disegno e invenzione all’Aquila nel Seicento”, primo studio monografico in Italia dedicato ai due artisti, nato dalla collaborazione tra il Munda, l’Università degli studi dell’Aquila e la Fondazione Carispaq. La mostra dedicata ai Bedeschini, padre e figlio, pittori aquilani del XVII secolo, può essere considerata uno sguardo in bianco e nero sul Seicento centro-italiano e un lavoro scientifico di notevole importanza, come ha spiegato la direttrice delegata del Munda Federica Zalabra nel corso di una conferenza stampa, questa mattina, cui hanno preso parte il sindaco Pierluigi Biondi, il presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri, e il rettore di Univaq Edoardo Alesse.
“L’aspetto scientifico ha visto lavorare diversi curatori insieme a me, per un progetto importantissimo, perché Italia per la prima volta si presenta uno studio monografico sui Bedeschini -ha detto la Zalabra – Per gli aquilani sarà un’occasione per capire, attraverso il disegno, la genesi delle invenzioni dell’uno e dell’altro che si possono vedere ancora nelle chiese. L’altro importantissimo aspetto è stato di certo la collaborazione tra istituzioni, una strada segnata che vogliamo continuare a perseguire”.
La mostra parte da una piccola raffinata esposizione sul solo Giulio Cesare, tenutasi nel 2014 a Colonia, che ha consacrato la fama di questo disegnatore ad un vasto pubblico, per ampliarsi con la possibilità di confrontare i disegni dell’artista aquilano con le opere pittoriche e giunge ad allargare lo sguardo, attraverso il figlio Francesco, a tutto il XVII secolo. Un progetto di ricerca pluriennale e condiviso tra gli organizzatori, approfondisce temi capitali della cultura abruzzese del XVII secolo: le ventate artistiche che giunsero da Firenze e Roma sino alle pendici del Gran Sasso, l’arte controriformata prima, il disegno d’ornamento e l’invenzione barocca poi, sono le istanze culturali portate avanti da questa famiglia di pittori che dominò incontrastata la scena all’Aquila, città dove il loro capostipite scese al seguito di Margherita d’Austria (1572) dai domini di Parma e Piacenza. Uno sguardo attraverso circa 70 opere, anche in bianco e nero, perché la mostra è principalmente di disegni e stampe, oltre che di dipinti, maioliche e documenti. Per l’occasione il Museo Nazionale d’Abruzzo ha restaurato quattro grandi opere custodite nei depositi, S. Giacomo Maggiore, Madonna del Rosario, San Trofimo di Arles, Ritratto di Agatone I e ha acquisito il disegno Madonna del Carmine con Santi, eseguito da Giulio Cesare con inchiostro bruno acquerellato e tracce di matita nera e rossa, costruito attraverso la caratteristica tecnica del montaggio di ritagli di fogli.
Alesse ci ha tenuto a sottolineare l’importanza della collaborazione interistituzionale, “strumento per ottenere risultati d’eccellenza. Sono orgoglioso di quanto fatto e auspico di poter mettere nuovamente in pratica questo modo e saggio di lavorare”. Taglieri ha poi precisato “l’importanza che la cultura e i luoghi della cultura e identitari della città abbiano per la Fondazione che da anni si dedica alla valorizzazione di questi ultimi per ricreare un tessuto culturale ed economico cittadino, dopo il sisma”.
Infine il sindaco Biondi ha ringraziato chi si è dedicato alla mostra, sottolineando che il Comune si sta occupando, oltre che del teatro comunale, anche di altri spazi per la cultura, perché, ha precisato, “abbiamo deciso che una parte significativa degli stanziamenti del Fondo complementare per gli investimenti fosse dedicata agli allestimenti del Munda. Parliamo di 8 milioni. Abbiamo ottenuto da poco, inoltre, ulteriori 10 milioni sulla misura B2.2 del Fondo complementare dedicato alle attività culturali e sarò ancora più felice se il 15 dicembre saremo scelti tra 10 le città finaliste che concorreranno per il titolo di Capitale italiana della cultura 2026 cui. Chi è seduto vicino a me ha dato un apporto fondamentale per questo obiettivo. E’ un’osmosi continua tra le nostre istituzioni”.
A margine della conferenza stampa è stato presentato il libro didattico “Giulio Cesare e Francesco Bedeschini, due artisti aquilani nel Seicento”, scritto e curato da Antonella Muzi per le scuole.
Un progetto dell’Università che permette alle scuole primarie di ricevere il libro e partecipare gratuitamente alle visite guidate.