Paolucci e Marongiu su Sangritana: "La privatizzazione va fermata"

30 Novembre 2023 - 17:08:11

“Marsilio e TUA provano ancora a disfarsi di uno dei gioielli di
famiglia per la Regione Abruzzo, addirittura non precludendo la
possibilità che un partner privato possa addirittura diventare socio di
maggioranza per la Sangritana S.p.A.” così il consigliere regionale
Silvio Paolucci ed il segretario provinciale e consigliere comunale di
Lanciano Leo Marongiu. Paolucci sull’argomento ha depositato
un’interpellanza urgente sulla manifestazione di interesse pubblicata
sul sito istituzionale della TUA il 28 Novembre, per l’individuazione di
un partner privato a cui attribuire almeno il 30% del capitale sociale
di Sangritana S.p.A., al fine di scongiurare quella che appare
l’iniziale privatizzazione della stessa.

“Dopo le proteste forti dei mesi scorsi, quando la Regione tentò già
l’operazione di cessione di una quota di Sangritana, ora addirittura gli
appetiti sono aumentati visto che non c’è nemmeno più un limite certo al
capitale sociale da cedere – proseguono Paolucci e Marongiu – e questo
può significare il tentativo di svuotamento totale di un’azienda
regionale strategica che sta conoscendo risultati importanti e
un’espansione notevole sul mercato, a servizio di importanti realtà
specialmente della Val di Sangro. Lo denunciamo da mesi e lo ribadiamo
ora: è in atto una sorta di tentativo di bullismo istituzionale verso la
Sangritana che va fermato e rispedito al mittente”.

“Dopo il pasticcio della Dialisi che si sta consumando in ambito
sanitario, ecco pronto un altro attacco che stavolta riguarda il settore
trasporti dalla Regione – chiude il segretario provinciale Marongiu – :
spero che la lezione sulla Fiera sia servita e che dal Sindaco di
Lanciano arrivino parole nette, chiare e inequivocabili sul tentativo di
privatizzare la Sangritana con una procedura tanto tempestiva e veloce
quanto sospetta. Il consigliere regionale Mauro Febbo, in estate,
minimizzava sul ruolo minoritario di un eventuale partner privato,
questa procedura addirittura è ancora più spregiudicata di quella che
riuscimmo a bloccare”.